
Cronaca / Val Calepio e Sebino
Venerdì 20 Giugno 2025
Truffe e minacce agli anziani: denunciato 22enne di Lovere
NEL BRESCIANO. Il giovane faceva da autista a un 30enne finito in carcere. La banda ha raggirato due donne, che hanno consegnato 19mila euro e ori.
Non gli viene contestata la truffa, ma l’estorsione. Un reato più pesante e che, anche, dovrebbe portare a condanne più pesanti. Perché questa volta i malviventi senza scrupoli che mettono nel mirino anziani soli – la banda è formata da un autista bergamasco, una telefonista ancora sconosciuta e un esperto truffatore milanese –, hanno minacciato le proprie vittime di gravi conseguenze se non avessero consegnato immediatamente denaro e gioielli.
Il bergamasco coinvolto
La ricostruzione dei carabinieri e della Procura è stata condivisa anche dal gip, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 30enne milanese e la denuncia a piede libero per il complice, un 22enne di Lovere.
Il bergamasco ha noleggiato la vettura che è stata usata, il 24 settembre scorso, per raggiungere Toscolano Maderno, sulla sponda bresciana del lago di Garda, per raggirare, minacciare e derubare due anziane del paese, estorcendo alle vittime complessivamente 19mila euro in contanti e 150 grammi di oro in monili e gioielli. Secondo chi ha condotto le indagini era lo stesso 22enne del Sebino ad essere al volante della vettura utilizzata per raggiungere le abitazioni delle anziane e per poi fuggire con denaro e gioielli.
Che cosa è successo
Il gruppo ha usato la tecnica, già vista ma purtroppo sempre efficace, del finto carabiniere e del finto incidente che ha coinvolto uno dei figli delle vittime designate. Una strategia subdola che punta a fare leva sugli affetti più cari alle vittime e quindi mandarli in confusione per trovarli ancora più indifesi. I truffatori, alternandosi al telefono, hanno contattato in rapida successione le loro vittime. Il primo uomo chiamava sul telefono di casa e si spacciava per un maresciallo dei carabinieri: spiegava che il figlio, o la figlia, della persona nel mirino aveva provocato un grave incidente stradale e che rischiava il carcere.
Poco dopo una seconda voce telefonava, al cellulare, spacciandosi per avvocato, facendo credere che la famiglia della persona ferita aveva già sporto denuncia e che fosse necessario versare immediatamente 25mila euro per evitare il carcere. Infine, un ragazzo o una ragazza in lacrime si fingeva il figlio o la figlia per completare il quadro inventato. Un «addetto del tribunale» si sarebbe presentato poco dopo. E infatti in una manciata di minuti suonava il campanello e un ragazzo si faceva consegnare tutto quello che le anziane vittime avevano con sé. In un caso 19mila euro in contanti, nell’altro 150 grammi d’oro tra bracciali, anelli e collane.
Come è stato riconosciuto il bergamasco
Sono stati i carabinieri della Compagnia di Salò, esaminando le telecamere delle tante attività della zona e seguendo le tracce del finto addetto del tribunale, a individuarlo mentre saliva su una Audi Q2 noleggiata nel milanese. Nell’ufficio dell’agenzia sono stati trovati i documenti del 22enne di Lovere e sono stati riconosciuti i due uomini: il bergamasco, appunto, e il 30enne milanese che avevano ritirato la vettura. E proprio quest’ultimo è stato poi riconosciuto dalle vittime e identificato dai carabinieri nelle immagini delle telecamere di sorveglianza.
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