
Cronaca / Val Calepio e Sebino
Martedì 05 Agosto 2025
Villongo, bambina morì cadendo dall’altalena. Inchiesta chiusa: 5 indagati
LA TRAGEDIA. Il 2 settembre 2024 Ritaj Lahmar cadde dall’altalena per disabili, nel parco comunale di Villongo, venendo colpita al capo e perdendo così la vita.
Un’altalena che – è il risultato delle indagini – sarebbe dovuta essere oggetto di riparazione: non solo c’erano diverse crepe, ma la catene che dovevano limitare l’oscillazione erano rotte. In assenza di questo «blocco», mentre i bambini giocavano, una forte spinta aveva determinato un’oscillazione di circa 90 gradi, e Ritaj – che aveva solo sette anni – scivolò dalla pedana e cadde a terra, per essere poi colpita dalla stessa pedana. Un tragico incidente.
La relazione
Ma lo stato non ottimale dell’altalena per disabili del parco comunale «Don Agostinelli» di via Vittorio Veneto, è emerso dalle indagini, ora chiuse, non era ignoto: era stato infatti oggetto di una relazione del 24 marzo 2022, redatta dalla società (a cui il mese successivo erano stati affidati i lavori di messa in sicurezza nei parchi comunali), che ha poi inviato a luglio una mail allegando il preventivo per la riparazione o la sostituzione del gioco, e ha anche predisposto una successiva relazione a metà dicembre 2022.
Cinque indagati
Per questo, con l’accusa di omicidio colposo la Procura ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati: il sindaco Francesco Micheli, l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Vigani, e i tre responsabili dell’Ufficio tecnico del Comune che si sono susseguiti dal 2022 a oggi: Santina Crevena, Nunzio Pantò e Alfredo Zappella. Secondo l’accusa, sebbene fossero stati informati dello stato dell’altalena, non hanno posto in atto i provvedimenti necessari affinché si intervenisse per sistemare il gioco e rinsaldare a terra le catene che limitavano l’oscillazione o per impedire l’accesso al gioco stesso. Pantò e Zappella, inoltre, secondo la Procura non avrebbero fatto eseguire la manutenzione periodica secondo le tempistiche previste dalla normativa. Il sindaco e l’assessore, che per la Procura conoscevano la situazione di pericolo legata allo stato dell’altalena, non hanno vigilato affinché l’Ufficio tecnico intervenisse.
La difesa
Gli indagati, per mezzo dei loro legali, hanno presentato o presenteranno memorie scritte. L’avvocato Enrico Pelillo, che assiste il sindaco, ha presentato «una memoria molto dettagliata, analitica e spero esaustiva sulle competenze degli organi elettivi e tecnici», chiedendo anche di essere sentito dalla Procura. Anche l’assessore, assistito dall’avvocato Michele Cesari, ha chiesto di essere sentito e sarà presentata una memoria scritta. Ha chiesto di essere interrogata anche Crevena, assistita dall’avvocato Antonio Roberti. Memoria scritta per Pantò, assistito dall’avvocato Emilio Gueli, che ha evidenziato come il suo assistito sia segretario comunale incaricato – in un periodo di vacanza della dirigenza dell’ufficio – di firmare gli atti. «Stiamo approfondendo, poi faremo le valutazioni», le dichiarazioni dell’avvocato Benedetto Maria Bonomo, che assiste Zappella.
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