Guardia medica, le Valli Brembana e Imagna sguarnite per una notte intera

DUE INTERE VALLATE. Nella notte tra venerdì e sabato le Valli Brembana e Imagna senza medici di guardia, nelle sei sedi . Scoperte 72mila persone: «Non si sa dove andare».

Sedi scoperte, la maggior parte. Non è un problema risolto, nella Bergamasca, il servizio di Continuità assistenziale. Come era prevedibile, infatti, dopo la mancata firma di venerdì tra Ats e i sindacati del nuovo accordo che dovrebbe portare alla contrattualizzazione di altri 40 medici – come annunciato giovedì dal direttore generale di Ats, Massimo Giupponi –, anche questo weekend è iniziato all’insegna delle sedi scoperte: ciò perché l’organico delle guardie mediche operativo è lo stesso disponibile fino a venerdì, quindi ridotto e non sufficiente a coprire tutte le sedi orobiche, come confermato anche da alcuni medici dimissionari.

Il caso emblematico

Emblematico è il caso della Valle Brembana, territorio fatto di 38 comuni, una popolazione di poco meno di 40mila abitanti e una superficie di 643,4 chilometri quadrati in cui, nella notte tra venerdì e ieri, non vi era nemmeno una sede aperta, come testimoniato da un annuncio del Comune di San Pellegrino Terme di ieri, in cui, accanto ad ogni nome dell’elenco delle sedi presenti sul territorio – Piazza Brembana, San Giovanni Bianco, Serina, Zogno, Villa d’Almè, Sant’Omobono Terme – vi è ben chiara la scritta «chiusa».

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«Non è nemmeno semplice sapere quali sedi sono aperte e quali chiuse – dichiara Vittorio Milesi, vicesindaco di San Pellegrino Terme – perché Ats non lo vuol dire. E questo complica tutto perché i cittadini non sanno dove possono andare. Quindi dobbiamo verificare materialmente ogni giorno quali sono aperte e quali chiuse, e mi sembra assurdo. Il cittadino dovrebbe sapere, perché poi c’è anche gente che si reca in una sede pensando di trovare aperto e invece trova chiuso. In valle stanotte (ieri per chi legge, ndr) nemmeno Sant’Omobono era aperta». E a questo punto, alla voce «territorio scoperto», si devono aggiungere altri 108,6 chilometri quadrati, quelli dei 16 comuni valdimagnini dove, compresi i popolosi Almenno e Palazzago, vivono quasi 32mila persone. Per un totale, con la Valle Brembana, di 72mila.

Un problema che va risolto

E questo nonostante Ats a fine maggio, quando veniva prospettata la chiusura del 74% delle sedi, ovvero 20 su 27, avesse comunque previsto che quella di Sant’Omobono dovesse rimanere aperta. «Si conferma – continua Milesi – che al di là di ciò che viene detto, qui dalle verifiche fatte nella notte da ieri sera alle 20 (venerdì sera per chi legge, ndr) a stamattina alle 8 (sabato mattina per chi legge, ndr) tutte quelle inserite nel nostro avviso erano chiuse e ovviamente non lo riteniamo bello. Anzi, continua il disservizio che si aggiunge al fatto che c’è gente che non ha nemmeno il medico di base di giorno».

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Un problema che va risolto. «E quello che meraviglia e che disturba – proseguono da San Pellegrino – è che ormai questa situazione viene considerata in qualche modo normale, ma normale non è». Non resta quindi che sperare nell’incontro di domani, quando i vertici di Ats e i sindacati dei medici di continuità assistenziale torneranno a riunirsi per trovare un punto di incontro condiviso.

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