Per la cultura nella Bergamasca spesi oltre 41 milioni all’anno

Lo studio. Openpolis ha analizzato i consuntivi del 2021 e ha scoperto che nella top ten nazionale delle uscite pro capite ci sono due comuni brembani: Valnegra e Moio de Calvi. Leggi l’approfondimento con i dati di tutti i Comuni su L’Eco di Bergamo in edicola sabato 25 marzo.

Con la cultura si mangia? Sì, e il riscatto passa anche (o soprattutto) dai Comuni. Perché se si riscopre il valore del chilometro zero, ecco che il ruolo degli enti locali diventa decisivo anche in tema di tutela, promozione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali sul proprio territorio. È quanto emerge da un’analisi della fondazione Openpolis, realtà particolarmente attenta alle amministrazioni locali, che ha passato in rassegna i bilanci consuntivi 2021 dei comuni per rendicontare le spese culturali. Un anno in realtà ancora influenzato dalla pandemia, e dunque con una tendenziale contrazione, ma che restituisce comunque cifre interessanti: per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali i Comuni bergamaschi hanno messo a bilancio in totale circa 41,4 milioni di euro (più precisamente, 41.386.773 euro e 99 centesimi).

Si tratta, come spiega la Fondazione Openpolis, di una «missione» che comprende due voci distinte, cioè la «valorizzazione dei beni di interesse storico» e le «attività culturali e interventi diversi nel settore culturale». «Nella prima – spiegano da Openpolis – si considerano tutti gli interventi legati alla ristrutturazione e alla tutela dei luoghi di interesse storico come ad esempio statue e monumenti. Sono comprese inoltre le attività legate alla ricerca e alla divulgazione culturale, oltre ai contributi per la manutenzione e la gestione di biblioteche, musei e teatri. Nella seconda sono inserite tutte le uscite dedicate alle attività culturali e alla gestione delle biblioteche comunali. Si trovano anche i sostegni economici per le minoranze linguistiche e le attività di culto. Sono escluse da questa missione tutte le uscite dedicate al turismo, per le quali è presente una sezione a parte».

Se si adotta un particolare punto di vista, cioè quello della spesa pro capite (il totale della spesa diviso per il numero degli abitanti), emerge un particolare primato delle valli e dei piccoli borghi: Moio de’ Calvi, con una spesa pro capite di 1.636 euro (in totale la spesa è di 319mila euro, a fronte di 206 abitanti) è il paese che investe di più in provincia, ed è addirittura il secondo in Italia, preceduto solo da Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila, 6.326 euro pro capite). Valnegra è il secondo comune bergamasco per spesa pro capite (974 euro per ogni cittadino, spesa totale di 209mila euro a fronte di 211 residenti) e il settimo in Italia.

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