Terme sanitarie di San Pellegrino: verso la chiusura del cantiere, ma manca il gestore

L’OPERA. Vana la ricerca da cinque anni, deserto pure il terzo avviso. Spesi finora 4 milioni per il recupero.

San Pellegrino

Niente da fare. Anche il terzo tentativo per trovare un gestore delle future terme sanitarie di San Pellegrino, previste nell’ex Villa Giuseppina, è andato a vuoto.

Tre sono state le proposte arrivate sul tavolo del Comune lo scorso settembre, allo scadere dell’avviso per una manifestazione di interesse alla gestione. Due offerte sono state subito escluse. Per una terza si sono chieste integrazioni e delucidazioni sul tipo di intervento che si voleva realizzare. «Alla fine - dopo alcune settimane - spiega il vicesindaco di San Pellegrino, Vittorio Milesi - è stata esclusa anche questa terza offerta. Di fatto non in linea con il progetto previsto e per il quale, in questi anni, abbiamo ormai speso quattro milioni di euro».

Le condizioni del bando

Il canone annuo, a base della concessione, prevista per 30 anni, era di 50mila euro. Il centro termale disporrà di 40mila litri di acqua al giorno della sorgente Vita. Ma finora nulla si è concretizzato: un’azienda termale di Reggio Emilia, poi una catena alberghiera e poi anche operatori già presenti a San Pellegrino: tanto interesse ma senza seguito concreto.

E così a cinque anni dalla pubblicazione del primo avviso, non si è ancora trovato un gestore. Nel frattempo il Comune ha acquisito anche il piano terra dell’ex Villa Giuseppina (dal gruppo Percassi che avrebbe dovuto realizzarvi spazi commerciali) e completato a rustico il recupero dello storico edificio, oltre a progettarne il completamento.

«Prima di iniziare gli ultimi lavori - spiega ancora il vicesindaco Milesi - abbiamo voluto attendere l’esito di questa manifestazione di interesse. Se avessimo trovato un gestore si sarebbe potuto concordare con lo stesso alcuni aspetti delle rifiniture. A questo punto, visto che non è stato trovato nessuno, apriremo il cantiere e concluderemo il recupero dello stabile, a esclusione del piano terra che al momento della progettazione non era compreso. Il futuro gestore, quindi, avrà il centro termale concluso secondo il progetto previsto».

I dettagli del progetto di recupero

Il progetto è stato realizzato da un raggruppamento temporaneo di professionisti guidato dall’architetto Nasser Hammori. Lavori che, per un milione e 860mila euro, inizieranno a breve a cura dell’impresa «Renato Perico» di Villa di Serio e riguarderanno i primi tre piani. La conclusione è prevista il prossimo anno.

Tra acquisizione, ristrutturazione e allestimento il Comune avrà speso circa quattro milioni di euro per riaprire le terme curative (la struttura storica di via Mazzoni, venne realizzata a inizio 900, dalla Sanpellegrino. Quindi l’acquisizione dal Gruppo Percassi e la chiusura nel 2006, in attesa di una destinazione). La riapertura avverrà nella nuova sede dell’ex Villa Giuseppina (già alloggi dei dipendenti dell’ex hotel Terme) riapertura però, che non appare così vicina stante le difficoltà a trovare un operatore.

Quanto alle vecchie terme di via Mazzoni, che il gruppo Percassi avrebbe dovuto trasformare in galleria commerciale, ora vi è un interessamento di QC Terme per un possibile ampliamento della Spa.

«Per la valle, per la nostra cittadina e la sua storia, le terme curative restano un obiettivo importante. Sia per i risvolti turistici-economici ma anche quelli sociali-sanitari, in termini di possibilità di cure e prevenzione». Nel progetto delle nuove terme è prevista una particolare attenzione ai ragazzi per avvicinarli al mondo delle terme, oggi magari viste più come servizio per gli anziani. Il terzo è ultimo piano, nel sottotetto, particolarmente scenografico, sarà, infatti, riservato agli under 16: sarà un open space, con servizi a loro dedicati, spazi lettura e dove incontrarsi o connettersi in rete. Un’operatrice delle terme potrà fare da supervisore.

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