Droga sotterrata in campagna, la nuova frontiera dello spaccio

IL FENOMENO. Nella Bassa i nascondigli accanto alle provinciali, con i pusher tra la vegetazione. A San Paolo d’Argon trovato un martello usato per scavare. Diffusa cocaina, ma anche eroina.

«Lo spacciatore arriva in bicicletta, poi la nasconde tra la vegetazione, dove si piazza lui stesso come fosse una sentinella. E resta lì, invisibile dalla vicina strada, fino a quando vede arrivare quella precisa automobile. E allora spunta fuori e avviene lo scambio». Droga e denaro, dentro e fuori dal finestrino, nel giro di un attimo. L’agricoltore che, sotto il solleone, ci racconta – chiedendo l’anonimato, viste le circostanze – quello che gli è capitato di vedere qui, lungo questa strada che attraversa i campi della Bassa, tra Pontirolo Nuovo, Canonica e Fara Gera d’Adda, è la punta dell’iceberg di una tecnica di spaccio che pare piuttosto diffusa anche nella Bergamasca.

Lo spaccio nella Bassa Bergamasca

E che consiste nel nascondere – spesso sotterrandola fisicamente – la droga da spacciare, anche in quantitativi che vanno oltre il semplice e cosiddetto «uso personale». Per poi andarla a prendere soltanto quando l’acquirente sta arrivando, evidentemente in un contesto di accordo tra spacciatore – probabilmente qualcosa di più rispetto al classico pusher o cavallino di strada, ma comunque non certo ai vertici del narcotraffico – e acquirente. Spesso benestante, almeno stando alle auto con cui arriva. E alla ricerca di cocaina, oltre che di hashish. «Gente che ha visto lo spaccio mi ha riferito di macchinoni e di persone distinte», riferisce ancora il contadino. Che qui attorno si spacciasse in questo modo non è mai stato un segreto: «A me è capitato di vedere, già nei mesi scorsi, strani soggetti in piedi, ai bordi della strada, senza un preciso motivo per essere lì, come in attesa di qualcuno – racconta una residente di Canonica che spesso transita lungo questa provinciale –: poi, ripassandoci poco dopo in senso contrario, ho visto un’auto che si avvicinava a quell’uomo».

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