Valpredina, una storia d’amore lunga 40 anni: tutto iniziò con una donazione

CENATE SOPRA. Il 6 ottobre 1983 i coniugi Bardoneschi donarono la loro proprietà sulle pendici del monte Misma al Wwf, «per le generazioni future». Oggi ospita una riserva naturale e un centro di recupero di animali selvatici. Leggi di più su L’Eco di Bergamo in edicola domenica 8 ottobre.

«Se oggi ancora ci fossero i coniugi Enzo e Lucia Bardoneschi, potrebbero dire che abbiamo realizzato qualcosa di importante, e questo qualcosa è legato all’educazione ambientale. La nostra funzione è riuscire a far capire l’importanza della natura e della tutela della biodiversità. Non c’è futuro senza un rapporto equilibrato con la natura».

Una donazione in vita

Enzo Mauri, direttore della riserva naturale di Valpredina Oasi Wwf di Valpredina a Cenate Sopra, parla in occasione del 40° compleanno dell’Oasi. Una storia nata dalla generosità dei coniugi Enzo e Lucia Bardoneschi che il 6 ottobre 1983 donarono la loro proprietà, sul versante meridionale del monte Misma, al Wwf. «Nella nostra associazione - ricorda Enzo Mauri – le donazioni in vita come quella dei Bardoneschi sono molto importanti. Ce ne sono diverse decine in Italia. Attraverso queste operazioni l’associazione è riuscita a realizzare progetti significativi che si sono concretizzati prima e meglio».

Novanta ettari sotto tutela

Il direttore dell’Oasi ha ripercorso la storia di questo tassello di natura tra i più intatti delle prealpi orobiche: «Dalla donazione dei coniugi Bardoneschi, nel 1983, la proprietà di 40 ettari diventa Riserva naturale. Successivamente è diventata Sito di importanza comunitaria nel 2006, per circa 90 ettari. Oggi è inclusa anche un’area di protezione. Gli obiettivi che ci siamo dati è di arrivare ad avere un’area sufficientemente grande per le funzioni di conservazione che stiamo portando avanti nei progetti a livello comunitario. Tra gli ultimi, abbiamo recentemente reintrodotto l’ululone dal ventre giallo, una specie prioritaria».

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