Variante di Trescore, mancano 27 milioni: «Ma si va avanti»

GRANDI OPERE. L’ipotesi dello stralcio dal pacchetto Olimpiadi riguarda anche la Bergamo-Lecco. Salvini e Terzi: niente stop. Il Pd: «Preoccupati».

I lavori per costruire la variante fra Trescore Balneario e Entratico della statale 42 non sono ancora iniziati (il tracciato definitivo non esiste nemmeno sulla carta: manca il progetto) e l’opera (cinque chilometri di strada, di cui uno in galleria) non sarà mai, realisticamente parlando, ultimata entro il 6 febbraio 2026, giorno in cui è in programma la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina d’Ampezzo.

Tanto vale rinviarne la costruzione, così come per le altre infrastrutture che non sono indispensabili ai fini della buona riuscita dei Giochi. È il pensiero che da Palazzo Chigi, sede del governo guidato da Giorgia Meloni, nei giorni scorsi è trapelato all’esterno fino ad arrivare sulle colonne del Sole 24 Ore. Secondo quanto risulta al quotidiano di Confindustria, la presidenza del Consiglio dei ministri starebbe valutando lo stralcio dal dossier olimpico di tutte le opere non necessarie, concentrando le energie su quelle indispensabili.

Olimpiadi: ecco le tre opere «sacrificabili»

Per quanto riguarda la Lombardia, sarebbero tre le opere finite nell’elenco di quelle «sacrificabili»: la variante di Vercurago tra Lecco e Bergamo, la tangenziale di Sondrio e, appunto, la variante alla statale 42. Il giorno stesso della pubblicazione dell’articolo sul Sole 24 Ore, il ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) guidato da Matteo Salvini ha diramato una nota per rassicurare i territori lombardi su cui pende la spada di Damocle del Decreto della presidenza del consiglio (Dpcm) atteso per i prossimi giorni: sarà quello il documento decisivo, perché dirà se le tre opere lombarde subiranno uno stop oppure no. «Il ministro Matteo Salvini – si legge nella nota diffusa dal Mit – è determinato affinché vengano realizzate nei tempi stabiliti tutte le opere ricomprese nel piano». Alle parole, lo stesso Salvini, che già nei mesi scorsi ci aveva messo la faccia per garantire l’avanzamento del progetto della variante, ha dato seguito con un atto concreto: nella proposta di decreto sottoscritta insieme al ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e inviata a Palazzo Chigi per l’adozione formale, compaiono anche tutte e tre le opere: Trescore, Vercurago e Sondrio.

Le reazioni dell’opposizione

Antonio Misiani, senatore del Partito democratico, dai banchi dell’opposizione incalza: «Non ci accontentiamo della smentita, quantomeno ambigua, fatta da Salvini: è necessario che il governo confermi il proprio impegno, mettendo a disposizione tutte le risorse necessarie a finanziare l’opera: nella precedente legislatura eravamo riusciti a indicare 158 milioni di euro, oggi le previsioni dicono che la variante ne costerà più di 200. Come il governo intende trovare le necessarie coperture finanziarie? Avevamo già denunciato l’inazione del ministero delle infrastrutture con due interrogazioni, ne presenteremo una terza sperando di ottenere una risposta, quanto meno per il dovuto rispetto istituzionale nei confronti del Parlamento. Notizie di stampa ci hanno ulteriormente allarmato su una situazione che sta francamente diventando insostenibile per gli automobilisti che transitano quotidianamente lungo la statale 42 e inaccettabile per gli amministratori locali che devono fronteggiare i disagi derivanti da una infrastruttura ormai inadeguata. Della variante si parla da anni, questo governo non sta facendo nulla per realizzarla».

L’accordo per stralciare le opere

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, un accordo per stralciare le tre opere sarebbe già stato raggiunto direttamente fra Palazzo Chigi e Regione Lombardia. Dal Pirellone. Il consigliere regionale bergamasco Davide Casati del Pd evidenzia: «Anche dall’opposizione regionale abbiamo sempre sostenuto convintamente l’utilità della nuova statale 42, considerando strategico e indifferibile l’adeguamento del tratto fra Trescore e Entratico. Oggi però dobbiamo nuovamente esprimere forte preoccupazione e chiedere atti adeguati e concreti per dissipare i dubbi che aleggiano attorno a quest’opera e per fare in modo che in poco tempo l’iter realizzativo cominci a muovere i suoi passi, senza ulteriori rinvii».

Tocca all’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Terzi, rintuzzare le polemiche: «Il prossimo Dpcm indicherà i costi di realizzazione delle singole opere per i giochi olimpici. Per quanto riguarda la variante fra Trescore e Entratico sappiamo da fine giugno, dall’incontro avuto a Milano con Luigivalerio Sant’Andrea, commissario straordinario per la realizzazione della variante in val Cavallina e amministratore delegato della “Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa”, che l’opera costerà 207 milioni di euro. 180 di questi, il governo li ha già individuati, ne mancano una ventina che saranno trovati con la prossima manovra finanziaria. Nonostante questo, la norma speciale per le Olimpiadi autorizza il commissario ad andare avanti con l’iter autorizzativo pur mancando la copertura finanziaria totale dell’opera. Ciò significa che non restiamo bloccati in attesa della Finanziaria e a settembre potrebbe essere convocata la conferenza dei servizi per valutare il progetto. La variante si farà, è l’impegno del governo e della Regione».

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