Delitto Ziliani, in aula il resoconto del medico legale

Il processo. Nuova udienza nel processo a Brescia a carico di due figlie della vittima e del giovane bergamasco accusati di aver ucciso nel 2021 l’ex vigilessa di Temù. In aula ha testimoniato il medico legale che ha eseguito l’autopsia. Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 3 febbraio.

Nuova udienza, giovedì 2 febbraio, davanti alla prima sezione della Corte d’Assiste di Brescia per il processo sull’omicidio e l’occultamento del cadavere di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di 55 anni scomparsa l’8 maggio 2021 a Temù, in alta Valcamonica, e trovata senza vita l’8 agosto dello stesso anno nei pressi della pista ciclabile che costeggia il fiume Oglio, nel territorio dello stesso comune. Sono imputati Silvia e Paola Zani – due delle tre figlie di Laura Ziliani – e Mirto Milani, bergamasco di Roncola San Bernardo. «Potete tenere la testa alta, questo non è un luogo di espiazione», il richiamo del presidente della Corte d’Assise di Brescia Roberto Spanó agli imputati in apertura di udienza. Poi l’intervento del professor Andrea Verzeletti, primario di medicina legale degli Spedali civili di Brescia.

«Nel corpo della vittima – ha spiegato Verzelletti – c’erano tre diverse benzodiazepine. Questo è un dato certo. Le concentrazioni sono sicuramente inferiori rispetto a quelle presenti al momento del decesso. La nostra ipotesi è che avesse ridotte capacità di reazione per effetto di queste sostanze mescolate tra loro e che la signora sia stata soffocata con un cuscino o con un sacchetto. In queste modalità possono mancare completamente segni di lesioni, come in questo caso». Il professore ha spiegato, confermando quanto già aveva scritto nella relazione depositata agli atti un anno fa: «La morte è compatibile con il racconto degli imputati che hanno detto di aver ucciso la vittima con un sacchetto sul viso».

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