Valle Imagna, addio all’ultimo alpino dei tre fronti: aveva 102 anni

Capizzone. Pierino Bugada è andato avanti: combattè in Francia, in Grecia e in Russia. Il sindaco: «Se ne va un pezzo di storia, ma resterà sempre nei nostri cuori».

È andato avanti anche Pierino Bugada. Aveva 102 anni l’alpino di Capizzone ed era uno degli ultimi reduci bergamaschi dell’ultima guerra mondiale, l’ultimo in Valle Imagna dei sopravvissuti alla tragica Ritirata di Russia. Era ricoverato da quattro giorni per una bronchite al Policlinico San Pietro. Abitava in via Roma con la moglie Paola e il figlio Gianfranco. Bugada per 29 anni è stato emigrante in Svizzera, dove ha lavorato nei cantieri edili. A Capizzone tornò con la famiglia nel 1975. Partecipava di frequente ai raduni nazionali, provinciali e della sua Valle, sino a pochi giorni fa con il suo cappello alpino accompagnato dal «bocia» Bruno Facchinetti e amava raccontare il suo passato.

Bugada combatté sul fronte francese e greco-albanese nel battaglione Tirano, divisione alpina tridentina. Con i compito di telegrafista partecipò alla campagna di Russia e nella disfatta riuscì con una quarantina di commilitoni, con coraggio, tenacia e un po’ di fortuna a rientrare in Italia evitando Nikolajewka, dove persero la vita migliaia di soldati italiani.

Purtroppo rientrato in Patria dopo l’8 settembre venne fatto prigioniero dai tedeschi e venne internato in un campo di prigionieri in Prussia Orientale per 22 mesi sino alla Liberazione. Un periodo durissimo, di fame e umiliazione. Finita la guerra, riesce a tornare alla sua Valle Imagna e a Capizzone. Ma non passano che due anni ed è già tempo di un’altra destinazione. Questa volta niente guerra, però, ma il lavoro nei cantieri in Svizzera. Qui Pierino si sposò con Paola ed ebbero il loro unico figlio, Gianfranco.

Oltre che a partecipare alle adunate alpine, l’alpino capizzonese è stato ospite in diverse scuole della provincia di Bergamo per raccontare i suoi cinque anni di guerra e di prigionia. Partecipava alle commemorazioni dei caduti in guerra e fino a qualche anno fa interveniva per raccontare il suo passato, raccomandando di operare sempre per la pace. «Questi sono giorni tristi per noi alpini – ricorda Ettore Salvi capogruppo alpini di Capizzone –. Pierino era un faro per il nostro gruppo e non solo. Conoscerlo e frequentare la sua casa è stata per me una fortuna. Non solo perché era una bella persona, ma anche perché sentir raccontare la guerra da chi come lui l’ha veramente combattuta ti lascia un’emozione che ti entra dentro e ti fa capire veramente la fortuna di vivere in tempi di pace.Ciao Pierino, grazie per tutto quel che per noi hai fatto. Noi non ti dimenticheremo e porteremo la tua testimonianza alle nuove generazioni perché non vada perduta».

Il sindaco di Capizzone Alessandro Pellegrini lo ha ricordato così: «Pierino Bugada è stato una parte della storia del nostro paese. Ci ha lasciato ma resterà sempre nei nostri cuori». Il funerale è stato fissato per domani alle 15 nella chiesa parrocchiale di Capizzone.

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