Alzano, il corso di laurea è realtà. Bertolaso: «Gli infermieri meritano di più»

L’inaugurazione. L’assessore regionale: «Non possiamo più subire l’onta di preparare professionisti che poi vanno all’estero». Locati: «Maggiore prestigio e opportunità per il territorio».

Sarà attivo dall’anno accademico 2023/2024 il corso di Laurea triennale in Infermieristica dell’Università degli Studi di Brescia nella nuova sede decentrata di Asst Bergamo Est, ad Alzano Lombardo. L’attivazione è stata possibile grazie all’impegno profuso dall’Università degli Studi di Brescia e dalla direzione dell’Asst, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo e dei sindaci del distretto di Bergamo Est.

Ad Alzano una scuola infermieri era stata aperta nel 1971 e chiusa nel 1996, diplomandone più di mille. Finalmente, dopo la tragedia del Covid – parentesi per cui Alzano è tristemente nota – l’inaugurazione della nuova sede, in via monsignor Balduzzi, avvenuta venerdì 14 aprile alle 15. Dopo i saluti istituzionali sono intervenuti il direttore generale Asst Bergamo Est Francesco Locati, l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, Francesco Castelli e Sergio Cavalieri, rettori delle università di Brescia e Bergamo, Arianna Coniglio, delegata del rettore per i Rapporti con le sedi esterne e presidente del Consiglio di corso di studio in Infermieristica dell’università di Brescia, Milena Mauri, responsabile direzione delle professioni sociosanitarie e sociali di Asst Bergamo Est, il sindaco di Alzano Lombardo Camillo Bertocchi, il presidente della Conferenza dei sindaci di Asst Bergamo Est Gabriele Cortesi e Alessandra Gallone, consigliere delegato del Mur. Presenti anche i presidenti degli Ordini dei medici e infermieri di Bergamo Guido Marinoni e Gianluca Solitro.

«Per la nostra Asst è un giorno importante – ha detto Francesco Locati –, una meta alla quale abbiamo lavorato tutti con grande impegno e convinzione. La realizzazione di un nuovo corso di laurea dona maggiore prestigio, valore e opportunità al territorio. È evidente che il quadro sanitario richiede un impegno sempre maggiore anche di personale formato e da inserire subito nelle strutture sanitarie. In quest’ottica l’interazione con il mondo universitario è necessaria e urgente».

Un ruolo tanto importante quanto delicato, quello dell’infermiere. In Italia sono circa 460mila: secondo la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, ne mancano 65mila. «Da medico posso dire che la categoria degli infermieri è assolutamente bistrattata – ha dichiarato l’assessore Bertolaso, in collegamento –. È un ruolo complesso e delicato» che richiede dedizione, passione e impegno e per cui, ha aggiunto, «bisogna essere pagati meglio. Altrimenti continueremo a dover subire l’onta di formare ragazzi e ragazze in gamba e preparati e vederli andare a lavorare all’estero». «Mi piace, però, ricordare – ha aggiunto Bertolaso – quanto evidenziato, nel corso di uno spettacolo teatrale a Bergamo, dagli stessi protagonisti, medici e infermieri dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. In una delle parti che ho apprezzato di più, dicevano di non essere eroi ma persone normali, che hanno semplicemente fatto il proprio lavoro».

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