Frana di Ardesio, chiesta l’archiviazione: residenti contrari

IL CASO. Procura: non ci sono elementi per risalire ai responsabili. «Noi ancora fuori casa. Ci opporremo».

Trascorsi oltre otto mesi dal 5 aprile quando Ardesio fu risvegliato dal cedimento del canale Enel nella zona di via Montesecco, per le persone colpite è arrivata un’altra doccia gelata: la Procura ha chiesto l’archiviazione «per mancanza di elementi utili per l’identificazione dei responsabili o comunque per la ulteriore prosecuzione delle indagini» si legge nel provvedimento. Il 19 marzo 2024 si tornerà in aula con l’obiettivo di opporsi alla richiesta di archiviazione.

«A distanza di otto mesi anziché avere delle scuse – commentano le due famiglie residenti in via Alpini ancora fuori casa - o dei risarcimenti, siamo ancora in balia degli eventi e non abbiamo nessuna risposta certa in mano. Il 5 aprile abbiamo rischiato la vita e abbiamo perso quello che abbiamo costruito con fatica. Non abbiamo fatto nulla per meritarci questa situazione, e vorremmo solo tornare a vivere le nostre vite. Abbiamo il diritto di riavere le nostre case com’erano, i mesi persi, le preoccupazioni per noi e per i nostri figli, le notti insonni, quelle invece non ce le restituirà mai nessuno. Abbiamo aspettato e confidato in questi mesi nelle promesse ricevute, senza risultati. Abbiamo però ancora fede nella giustizia. A questo punto non ci resta che procedere in ogni sede opportuna finché non otterremo il risarcimento dei danni subiti». I danni maggiori furono per le case poste proprio sotto il luogo dell’accaduto.

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«Con riferimento alla rottura del canale di adduzione della centrale di Ludrigno del 5 aprile 2023, per la cui responsabilità Enel Green Power ha sempre rimandato all’esito delle indagini avviate – fa sapere Enel Green Power – , l’azienda tiene a precisare che si è resa disponibile sin dal principio a supportare la comunità locale per far fronte alle necessità primarie e istanze manifestate dai cittadini in un continuo dialogo con le istituzioni locali. L’azienda, infatti, anche in attesa della conclusione degli accertamenti, è intervenuta mettendosi a disposizione con proprio personale specializzato, ditte appaltatrici, mezzi di trasporto e quelli adibiti alla movimentazione terra».

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