Muore in un incidente andando al lavoro, Pradalunga piange Roberto Erba

Lo tragedia a Cavernago nel pomeriggio di martedì 8 febbraio. Il magazziniere di 56 anni era in sella a uno scooter, è morto nello scontro con un’auto a pochi metri dall’azienda dove lavorava. Lascia moglie e due figli. Era appassionato di calcio e montagna.

Stava raggiungendo il posto di lavoro in sella al suo scooter quando un’auto lo ha travolto e ucciso, a pochi metri dall’azienda dove avrebbe dovuto iniziare il turno. È morto così Roberto Erba, 56 anni di Pradalunga, nel primo pomeriggio di martedì 8 febbraio lungo la Soncinese, all’altezza dell’incrocio con via Marconi e via Caravaggio, a Cavernago. Alle 14 Erba avrebbe infatti iniziato il turno alla Accuma spa, azienda specializzata nella produzione di accumulatori elettrici, dove da cinque anni prestava servizio come magazziniere. Secondo una prima ricostruzione l’uomo, che stava percorrendo l’ex statale 498 in sella al suo scooter, un Vivio 150, in direzione Ghisalba, è finito per scontrarsi contro la ruota anteriore sinistra di un’utilitaria, una Fiat Seicento, condotta da una quarantenne residente a Cavernago, proveniente da via Marconi, la quale aveva già impegnato l’incrocio. Un urto violentissimo, come testimonia la scocca frontale dello scooter ridotta in frantumi sparsi qua e là sull’asfalto, che ha sbalzato Roberto Erba dapprima sul parabrezza della Fiat e poi, esanime, sull’asfalto. Il motorino è stato invece rinvenuto in un campo adiacente a via Marconi, a diversi metri di distanza dal luogo dell’incidente. Vani i tentativi da parte dei soccorritori giunti sul posto con un’ambulanza, un’auto medica e l’eliambulanza di rianimare il 56enne, morto sul colpo. A condurre i rilievi gli agenti della polizia stradale di Treviglio, coordinati dal comandante Fabio Barzocchini. Coinvolto anche un furgone Mercedes Vito che ha urtato l’utilitaria subito dopo l’incidente. Nessuno degli automobilisti è rimasto ferito. «Solo pochi giorni fa Roberto aveva deciso, probabilmente viste le belle giornate di sole, di mettere da parte il Fiat Doblò che usava abitualmente, per venire al lavoro con il suo scooter» ha raccontato un collega.

Appassionato di montagna, da buon alpino qual era Erba conosceva molto bene i rifugi che frequentava abitualmente percorrendo le vie e i sentieri delle Orobie. L’altra sua passione era il calcio, che lo aveva visto calcare i campi di gioco di varie società della provincia, fra cui la Falco di Albino e la Gandinese, dove aveva acquisito una certa notorietà. Ma al calcio aveva dedicato anche l’impegno di volontario nella società sportiva Oratorio Calcio Pradalunga, di cui curava le strutture e il funzionamento, divenendo il principale collaboratore del presidente Giuseppe Nembrini.

«Era una persona attivissima, sempre disponibile, schietta e leale – così lo ricorda il dirigente del sodalizio sportivo del suo paese di cui era divenuto il braccio destro – e la sua scomparsa sarà una perdita dolorosa e un lutto gravissimo. Senza di lui farò fatica ad andare avanti, tanto era prezioso il suo contributo». Roberto Erba aveva lavorato in passato per l’Italcementi e, una volta cessata l’attività del complesso industriale, trascorso un periodo in cassa integrazione aveva trovato una nuova occupazione a Cavernago. Lascia due figli, Alessandro di 20 anni, Roberta di 28, e la moglie Monica. Quest’ultima ieri ha avuto il triste compito del riconoscimento della salma che, esperite le formalità burocratiche, verrà composta nella chiesina di Cornale adibita a camera del commiato. I funerali, che verranno fissati oggi, saranno celebrati nella chiesa di Pradalunga dal parroco con Angelo Cortinovis.

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