Omicidio di La Spezia, effettuata l’autopsia: ferite compatibili con la versione del bergamasco

LA TRAGEDIA. Il legale del bergamasco chiede ora di sapere se le ferite sul collo dell’uomo sono compatibili con il rasoio che ha usato per uccidere la moglie.

Dalle prime risultanze, le ferite sul corpo di Rossella Cominotti, la 53enne cremonese uccisa il 6 dicembre in una stanza d’albergo di Mattarana (La Spezia), sarebbero compatibili col racconto reso finora agli inquirenti dal marito Alfredo Zenucchi, 57 anni, originario di Peia, in carcere con l’accusa di omicidio.

Il taglio al polso destro effettuato dall’uomo con un rasoio sarebbe la lesione letale: la donna sarebbe morta dissanguata, vegliata per 36 ore dal coniuge. L’autopsia è stata compiuta martedì 12 dicembre all’ospedale di La Spezia.

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L’avvocato Aberto Rimmaudo, difensore di Zenucchi, ha ottenuto di inserire altri quesiti nell’esame, a cominciare dall’analisi delle ferite che il 57enne ha sul collo. Zenucchi ha raccontato che il 3 dicembre lui e la moglie avevano deciso di togliersi la vita a vicenda, provocando lesioni al collo l’uno all’altro. Un tentativo che era fallito. Il legale chiede ora di sapere se siano compatibili con il rasoio che il suo assistito ha usato per uccidere la moglie e a quando risalgano. I risultati verranno depositati fra 60 giorni.

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