Volontariato / Bergamo Città
Sabato 15 Novembre 2025
Una città per riparare le relazioni spezzate
L’INCONTRO. «Immaginiamo città riparative», il seminario promosso dall’associazione InConTra ets in programma sabato 15 novembre all’Abbazia di San Paolo d’Argon.
Una città dove chi ha sbagliato possa incontrare chi è stato danneggiato, dove il dolore non venga nascosto ma accolto, dove il conflitto non divida ma apra alla comprensione. Da questa visione nasce «Immaginiamo città riparative», il seminario promosso dall’associazione InConTra ets e in programma sabato 15 novembre all’Abbazia di San Paolo d’Argon: una giornata per ripensare insieme il modo di abitare la comunità, rendendola più accogliente e capace di riparare le relazioni spezzate.
Vent’anni di InConTra
Per InConTra, che quest’anno festeggia vent’anni di attività, l’appuntamento rappresenta un passaggio simbolico, importante. L’associazione, nata nel 2004 in seno a Caritas Bergamo e col sogno di una giustizia «che restituisca l’uomo alla sua dignità, rendendolo più maturo interiormente e socialmente», oggi è pronta a gestire ufficialmente il Centro pubblico di giustizia riparativa accreditato dal ministero della Giustizia per il territorio bergamasco. Un riconoscimento che premia due decenni di lavoro silenzioso accanto a persone autrici di reato, vittime, scuole, associazioni e parrocchie.
L’obiettivo è ridare vita a un manifesto collettivo, che descriva una città capace di fiducia, inclusione e ricostruzione dei «legami infranti», dove ciascuno si senta parte attiva
«La giustizia riparativa è la giustizia dell’incontro - spiega Anna Cattaneo, presidente di InConTra -. Significa offrire a chi ha subito e a chi ha causato un danno la possibilità di ritrovarsi, oltre il reato, come persone umane, di sentire il dolore dell’altro e assumersi la responsabilità per costruire insieme un nuovo equilibrio, una riparazione possibile perché la vita torni a scorrere». Il cuore del seminario, che arriva a conclusione di diversi appuntamenti (durante i quali la giustizia riparativa è stata indagata attraverso diversi linguaggi, dal cinema alla letteratura), sarà la sessione laboratoriale del mattino, dal titolo «Immaginiamo una città riparativa che…». Quattro gruppi tematici - dedicati a autori di reato, persone offese, comunità e mondo della scuola - saranno condotti da mediatori e formatori esperti, insieme a testimoni diretti. L’obiettivo è ridare vita a un manifesto collettivo, «sottoscritto anni fa, ma - precisa Cattaneo - di fatto rimasto lettera morta», che descriva una città capace di fiducia, inclusione e ricostruzione dei «legami infranti», dove ciascuno si senta parte attiva. Nel pomeriggio si terrà la tavola rotonda «Costruire città riparative: visioni, ricerche e pratiche per un futuro possibile», con Anna Lorenzetti (Università di Bergamo), Claudia Mazzucato (Università Cattolica di Milano), Giovanni Grandi (Università di Trieste) e il gesuita e mediatore Guido Bertagna, che dialogheranno sui temi emersi nella mattinata. Seguiranno la firma del documento «corale» e dell’impegno programmatico da parte degli enti aderenti, quindi «Parole che riparano e generano», un reading teatrale curato dai giovani del Teatro Chapati e dedicato al potere trasformativo delle parole e dell’ascolto.
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