Aggressore investito a Villongo
Perizia per ricostruire la vicenda

Il pm disporrà la consulenza: la donna potrebbe essere indagata, ma come atto dovuto. Al vaglio i rapporti tra i due.

Sarà probabilmente una consulenza cinematica a chiarire nei dettagli la dinamica di quanto accaduto lunedì mattina, attorno alle 8, nel parcheggio accanto alla biblioteca di Villongo, dove una donna di 44 anni, D. C., bresciana di Chiari, dopo essere stata minacciata e ferita con un coltello, nella fuga ha investito in auto, accidentalmente secondo gli inquirenti, il suo aggressore, l’albanese A. B., di 43 anni, che è morto poco dopo.

La perizia verrà disposta nei prossimi giorni dal sostituto procuratore titolare del caso, Gianluigi Dettori: come conseguenza la donna – che per il momento non è indagata – potrebbe essere iscritta nel registro degli indagati (si presume per omicidio colposo), ma come atto dovuto, appunto per via della consulenza. Gli inquirenti stanno anche approfondendo i rapporti tra la quarantaquattrenne e l’albanese investito: la donna, sposata, con un figlio di 8 anni, ha negato di aver mai avuto una relazione sentimentale con lui, ammettendo però che negli ultimi tempi il quarantatreenne, che viveva anche lui a Chiari con moglie e due figlie e che conosceva da oltre dieci anni, pare avesse perso la testa per lei e, come uno stalker (benché non l’avesse ancora mai denunciato formalmente) le inviava messaggi minatori e, la sera prima dell’investimento, l’aveva speronata in macchina.

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