Nuova vita per l’albergo della Fonte Bracca: lo restaura il Comune

L’intervento Con 500 mila euro di fondi statali, era chiuso da dieci anni. Il sindaco: siamo alla ricerca di un privato gestore e insieme valutare il tipo di intervento.

Forse per l’Albergo Fonte Bracca, una delle strutture ricettive più antiche della Valle Brembana e della nostra provincia, è giunta l’ora della rinascita. Dopo anni di tentativi, dopo bandi andati deserti e rinunce, ora il Comune ha trovato i fondi per il recupero. I soldi - 500 mila euro - arrivano dal bando per la Rigenerazione urbana e consentiranno all’Amministrazione comunale il recupero dello stabile chiuso da ormai dieci anni. L’ex albergo Fonte Bracca nacque nel 1909, in piena Belle Epoque, quando anche San Pellegrino viveva i suoi momenti d’oro, con la nascita del Grand Hotel e del casinò, tanto che fu la società Bracca a costruire la funicolare della cittadina termale. Era ed è collegato tuttora alla fonte dell’acqua minerale, da qui la sua collocazione che, ai più, oggi, parrebbe sicuramente infelice, in mezzo agli Orridi, lungo la provinciale e in una zona poco soleggiata. Ma erano gli anni in cui alla fonte Bracca si saliva per la cura idropinica, un po’ come avveniva nella vicina San Pellegrino.

L’idea è quella di mantenere un bar-ristorante al piano terra, camere e un open space per esposizioni o altre attività ai piani superiori

L’albergo venne poi chiuso negli anni Cinquanta, per essere ricostruito e riaperto nel 1994. Risale a tale periodo la convenzione ventennale tra il Comune e un imprenditore zognese che lo tenne aperto fino al 2011. Poi la chiusura e i tentativi successivi del Comune di individuare chi potesse recuperare l’albergo e aprirlo di nuovo, come ristorante-hotel. Obiettivo che sembrava essere stato raggiunto quattro anni fa - era l’aprile 2018 - quando all’ennesimo bando del Comune rispose un imprenditore originario di Bonate Sotto, già esperto del settore ristorativo e con attività a Seriate. «Ma poi ci si accorse che sostenere l’intervento di recupero, stimato in oltre 400 mila euro - spiega il sindaco attuale Giacomo Gentili - era difficile. Così l’imprenditore, di fatto, rinunciò all’impresa. Ora questi 500 mila euro ci consentiranno il recupero funzionale della struttura, in particolare il recupero di impianti e serramenti e per l’isolamento. L’ex albergo potrà tornare tale».

L’idea del Comune però è quella di andare subito alla ricerca di un operatore privato che possa essere interessato alla gestione . «Prima di dare avvio alla ristrutturazione o comunque prima di entrare nei dettagli di come sarà utilizzato lo stabile - continua - vorremmo individuare tramite manifestazione di interesse un operatore privato e con lui valutare la funzione futura dell’edificio, che rimarrà comunque ricettivo-ristorativa». L’idea del Comune resta quella di mantenere un bar-ristorante nella parte a piano terra e realizzare invece camere e un open space per esposizioni o altre attività ai piani superiori.

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