Clusone, Giuliano Fronzi compie 75 anni: una vita da fotoreporter

Doppio traguardo per lo storico fotografo de L’Eco di Bergamo: compie 75 anni e celebra il 45° di attività. Originario di Senigallia, arrivò nel 1976 a Clusone dove aprì uno studio.

Un doppio traguardo da festeggiare, per un professionista sempre…scattante. Compie oggi, 30 dicembre, 75 anni Giuliano Fronzi, fotografo di Clusone che da decenni lega il proprio nome anche alle pagine de L’Eco di Bergamo. E proprio in questi giorni ricorrono pure i 45 anni di attività professionale. Marchigiano di Senigallia, Giuliano è sposato con Donata Cornacchia dal 1973. In quell’anno nacque anche il figlio Andrea. La coppia fino al 2003 ha gestito lo storico negozio «Foto Studio Alfa» nel centro di Clusone. Quello per la fotografia è stato per Giuliano un amore «di famiglia», sull’esempio del padre Romolo, perito agrario con la passione per le immagini.

Giuliano Fronzi in gioventù ha lavorato all’Alfa di Arese, programmatore alle grandi presse che sfornavano Giulietta, Giulia, Duetto e le primissime Alfasud. Rimase comunque la passione per la fotografia, attraverso la frequenza a Milano di una scuola di fotografia industriale in via Salaino, tristemente nota perché luogo, nel 1980, dell’omicidio del giornalista Walter Tobagi.

A Clusone arrivò per le vacanze, alla ricerca di un campeggio, e vi si stabilì nel 1976. L’anno successivo iniziò la collaborazione con L’Eco di Bergamo, pronto ad accorrere per incidenti e fatti di cronaca, ma anche per raccontare i momenti lieti delle diverse comunità.

Fronzi nel corso della sua lunga attività ha fotografato politici ed attori, cardinali (intenso il suo legame con monsignor Capovilla) e gente comune. «Il negozio - ricorda - era un centro di gravità permanente, ma anche la collaborazione con il giornale mi ha portato, agli orari più inconsueti, nei luoghi più disparati».

Nei suoi racconti dietro la macchina fotografica ci sono centinaia di aneddoti, piccole grandi soddisfazioni (nel 1988 fotografò la Presolana di notte con un’esposizione di 20 minuti al freddo polare. Nel 1990 vinse il concorso per le vetrine dei Mondiali, con tanto di ingresso all’Olimpico di Roma per la finalissima Germania-Argentina. Ora il doppio traguardo, umano e professionale,, con gli auguri ed il grazie di redazione e lettori.

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