Un pasticcio nel pasticcio. Nella vicenda Brembo Super Ski nulla è come appare. E nel cercare di mettere ordine all'intricata matassa emergono elementi che al contrario creano confusione. I curatori fallimentari hanno infatti trovato una anomalia relativa all'effettivo proprietario delle due seggiovie Montebello e Quarta Baita, che fino a ieri si dava per scontato fossero del Comune di Foppolo. Ma i curatori sollevano il problema, di importanza basilare: saranno anche del Comune, ma mancano i documenti dell'eventuale acquisizione. «Le seggiovie sono nostre - replica il sindaco di Foppolo Beppe Berera - ma ne parlerò con i curatori fallimentari dopo l' udienza del 14 giugno. Ma il dubbio è lecito. Se non sono del Comune e non sono della Brembo Super Ski che li aveva in gestione, allora di chi sono gli impianti danneggiati dal rogo doloso di luglio oggetto d' inchiesta e inserite tra i beni messi in vendita dai curatori? Il dubbio è che siano della Devil Peak (per il 38% della Cir-De Benedetti, per il 38% di un imprenditore veneto e per il 24% di imprenditori bergamaschi), ereditate dall' assunzione del fallimento della società originariamente proprietaria, la Foppolo Evolution. La Devil Peak però non ha reclamato la restituzione o il pagamento degli impianti che in sede di fallimento sono stati stimati 800mila euro. La vicenda prende il via dal «no» dei curatori alla rivendita degli impianti da parte del Comune di Foppolo. «Non risulta documentata la proprietà dei beni in capo al Comune», scrivono i curatori e in particolare «non risulta il pagamento dovuto a Foppolo Evolution srl delle somme per l' acquisizione dei beni», non risulta emesso dall' amministrazione «l' atto di acquisizione» e da ultimo il contratto di gestione degli impianti dal Comune alla Bss «è senza firma e senza data». In sostanza i documenti non dimostrerebbero che Foppolo sia effettivamente il proprietario.
Un pasticcio nel pasticcio. Nella vicenda Brembo Super Ski nulla è come appare. E nel cercare di mettere ordine all'intricata matassa emergono elementi che al contrario creano confusione. I curatori fallimentari hanno infatti trovato una anomalia relativa all'effettivo proprietario delle due seggiovie Montebello e Quarta Baita, che fino a ieri si dava per scontato fossero del Comune di Foppolo. Ma i curatori sollevano il problema, di importanza basilare: saranno anche del Comune, ma mancano i documenti dell'eventuale acquisizione. «Le seggiovie sono nostre - replica il sindaco di Foppolo Beppe Berera - ma ne parlerò con i curatori fallimentari dopo l' udienza del 14 giugno. Ma il dubbio è lecito. Se non sono del Comune e non sono della Brembo Super Ski che li aveva in gestione, allora di chi sono gli impianti danneggiati dal rogo doloso di luglio oggetto d' inchiesta e inserite tra i beni messi in vendita dai curatori? Il dubbio è che siano della Devil Peak (per il 38% della Cir-De Benedetti, per il 38% di un imprenditore veneto e per il 24% di imprenditori bergamaschi), ereditate dall' assunzione del fallimento della società originariamente proprietaria, la Foppolo Evolution. La Devil Peak però non ha reclamato la restituzione o il pagamento degli impianti che in sede di fallimento sono stati stimati 800mila euro. La vicenda prende il via dal «no» dei curatori alla rivendita degli impianti da parte del Comune di Foppolo. «Non risulta documentata la proprietà dei beni in capo al Comune», scrivono i curatori e in particolare «non risulta il pagamento dovuto a Foppolo Evolution srl delle somme per l' acquisizione dei beni», non risulta emesso dall' amministrazione «l' atto di acquisizione» e da ultimo il contratto di gestione degli impianti dal Comune alla Bss «è senza firma e senza data». In sostanza i documenti non dimostrerebbero che Foppolo sia effettivamente il proprietario.