Definito l'accordo per gli esuberi della Cooperativa Legler. Sono stati ufficializzati nell'incontro a Presezzo nella sede amministrativa della Legler con i consulenti del lavoro, il presidente Roberto Baroni, e le organizzazioni sindacali. Gli esuberi saranno 38 a differenza dei 62 dichiarati inizialmente. Il numero è quindi calato di ben 24 unità per varie ragioni. Intanto perchè nel frattempo una parte ha dato le dimissioni spontaneamente. Altri lavoratori hanno invece accettato di trasformare il contratto da full time a part time. Qualcuno infine è stato salvato grazie al fatto che il punto di Dalmine non chiude. E' stato infatti rinegoziato il contratto di locazione con la proprietà quindi sono stati salvati 6 posti. Restano quindi 38 esuberi, 7 dei quali verranno comunque riassorbiti da un imprenditore che ha deciso di rilevare il punto vendita di Cene. Nell'accordo sottoscritto è previsto poi che in caso di riassunzione si andrà per prima cosa a ripescare dagli esuberi. Nell'accordo ha fatto la sua parte anche Confcooperative che si è impegnata a ricollocare gli esuberi con corsi di formazione. "Si tratta di un grosso sforzo da parte dell'azienda e dei sindacati, ha dichirato il presidente Baroni. Abbiamo cercato di trovare la soluzione meno dolorosa possibile per i lavoratori. Prossimi passi passano ora dall'ipotesi di concordato. Va presentato il piano entro giugno con la possibilità di una eventuale proroga. Oltre alla parte dipendenti, per la Cooperativa c'è un'altra parita, quella relativa ai soci prsetatori. Ci sono stati i tre incontri nei quali il presidente ha spiegato ai soci gli scenari. Si sta predisponendo il piano con alienazione di buona parte del patrimonio immobiliare, e si cerca di trovare una soluziuone che consenta la prosecuzione da un lato e il miglior soddisfacimento dei soci dall'altro. Simona Befani
Definito l'accordo per gli esuberi della Cooperativa Legler. Sono stati ufficializzati nell'incontro a Presezzo nella sede amministrativa della Legler con i consulenti del lavoro, il presidente Roberto Baroni, e le organizzazioni sindacali. Gli esuberi saranno 38 a differenza dei 62 dichiarati inizialmente. Il numero è quindi calato di ben 24 unità per varie ragioni. Intanto perchè nel frattempo una parte ha dato le dimissioni spontaneamente. Altri lavoratori hanno invece accettato di trasformare il contratto da full time a part time. Qualcuno infine è stato salvato grazie al fatto che il punto di Dalmine non chiude. E' stato infatti rinegoziato il contratto di locazione con la proprietà quindi sono stati salvati 6 posti. Restano quindi 38 esuberi, 7 dei quali verranno comunque riassorbiti da un imprenditore che ha deciso di rilevare il punto vendita di Cene. Nell'accordo sottoscritto è previsto poi che in caso di riassunzione si andrà per prima cosa a ripescare dagli esuberi. Nell'accordo ha fatto la sua parte anche Confcooperative che si è impegnata a ricollocare gli esuberi con corsi di formazione. "Si tratta di un grosso sforzo da parte dell'azienda e dei sindacati, ha dichirato il presidente Baroni. Abbiamo cercato di trovare la soluzione meno dolorosa possibile per i lavoratori. Prossimi passi passano ora dall'ipotesi di concordato. Va presentato il piano entro giugno con la possibilità di una eventuale proroga. Oltre alla parte dipendenti, per la Cooperativa c'è un'altra parita, quella relativa ai soci prsetatori. Ci sono stati i tre incontri nei quali il presidente ha spiegato ai soci gli scenari. Si sta predisponendo il piano con alienazione di buona parte del patrimonio immobiliare, e si cerca di trovare una soluziuone che consenta la prosecuzione da un lato e il miglior soddisfacimento dei soci dall'altro. Simona Befani