bergamotg
23 Maggio 2019
Patenti facili in Motorizzazione. Vitti condannato a 9 anni
È stato condannato a 9 anni di carcere ed è stata respinta la richiesta della difesa di revoca dei domiciliari. È questa la decisione del Tribunale di Bergamo nei confronti di Richard Paul Vitti, 54 anni, di Bergamo, il funzionario della Motorizzazione arrestato dalla Polizia strdaale un anno fa e a processo per corruzione, concussione, truffa ai danni dello Stato e falso. Secondo l'accusa, che aveva chiesto 9 anni e sette mesi, avrebbe ricevuto soldi e favori dai titolari delle scuola guida durante le sessioni d'esame. In pratica le prove pratiche dell'esame di scuola guida, venivano snellite e velocizzate in cambio di utilità, come somme di denaro, ricariche telefoniche, borse della spesa contenenti generi alimentari, rifornimenti di carburante e lavaggio dell'autovettura privata del funzionario, buoni carburanti, pranzi e altri doni. Le indagini partirono nell'estate del 2016, dopo l'esposto presentato da Massimo Flaccadori, titolare dell'omonima autoscuola. Secondo l'accusa chi non faceva il regalino veniva danneggiato: il funzionario faceva fare agli esaminandi percorsi più lunghi, manovre più difficili o domande fuori programma giustificando eventuali bocciature con gli errori. Gaverini ricorda infatti la testimonianza in aula di Flaccadori a febbraio, che parlò di bocciature con «ragioni pretestuose». E poi, delle «tariffe» di 250 euro per gli esami che si svolgevano la mattina e 150 per quelli del pomeriggio. Il pm ha proseguito citando un presunto pranzo offerto a Vitti dall'istruttore di un'altra scuola, prima degli esami pomeridiani: «Vitti – ricorda il pm – dice al telefono di essere stato corrotto, e che poi sono stati tutti promossi». Infine l'episodio in cui, durante gli esami, l'imputato avrebbe dato le chiavi della sua auto al titolare di una scuola, che gli avrebbe fatto benzina e pulito la macchina. Inutile sottolineare, tutti promossi. Infine le presunte malattie, con tanto di certificato medico. Una volta per andare a trovare la sua compagna. La seconda, con una prognosi di 30 giorni, secondo le accuse, per andare in vacanza in America.
È stato condannato a 9 anni di carcere ed è stata respinta la richiesta della difesa di revoca dei domiciliari. È questa la decisione del Tribunale di Bergamo nei confronti di Richard Paul Vitti, 54 anni, di Bergamo, il funzionario della Motorizzazione arrestato dalla Polizia strdaale un anno fa e a processo per corruzione, concussione, truffa ai danni dello Stato e falso. Secondo l'accusa, che aveva chiesto 9 anni e sette mesi, avrebbe ricevuto soldi e favori dai titolari delle scuola guida durante le sessioni d'esame. In pratica le prove pratiche dell'esame di scuola guida, venivano snellite e velocizzate in cambio di utilità, come somme di denaro, ricariche telefoniche, borse della spesa contenenti generi alimentari, rifornimenti di carburante e lavaggio dell'autovettura privata del funzionario, buoni carburanti, pranzi e altri doni. Le indagini partirono nell'estate del 2016, dopo l'esposto presentato da Massimo Flaccadori, titolare dell'omonima autoscuola. Secondo l'accusa chi non faceva il regalino veniva danneggiato: il funzionario faceva fare agli esaminandi percorsi più lunghi, manovre più difficili o domande fuori programma giustificando eventuali bocciature con gli errori. Gaverini ricorda infatti la testimonianza in aula di Flaccadori a febbraio, che parlò di bocciature con «ragioni pretestuose». E poi, delle «tariffe» di 250 euro per gli esami che si svolgevano la mattina e 150 per quelli del pomeriggio. Il pm ha proseguito citando un presunto pranzo offerto a Vitti dall'istruttore di un'altra scuola, prima degli esami pomeridiani: «Vitti – ricorda il pm – dice al telefono di essere stato corrotto, e che poi sono stati tutti promossi». Infine l'episodio in cui, durante gli esami, l'imputato avrebbe dato le chiavi della sua auto al titolare di una scuola, che gli avrebbe fatto benzina e pulito la macchina. Inutile sottolineare, tutti promossi. Infine le presunte malattie, con tanto di certificato medico. Una volta per andare a trovare la sua compagna. La seconda, con una prognosi di 30 giorni, secondo le accuse, per andare in vacanza in America.
