Sono morti come hanno vissuto, condividendo le loro passioni: l'Atalanta, il lavoro nello stesso settore (il giardinaggio) e, soprattutto, la montagna. E' stata quest'ultima a cancellare le vite di Fabio Noris, 35enne di Redona, e di Roberto Rota, 37enne di Valtesse, scomparsi ieri mattina sul monte Disgrazia in Valtellina. La tragedia è avvenuta mentre i due amici stavano scendendo lungo la cresta della montagna, a 3500 metri di quota. Uno dei due ha perso l'equilibrio, forse perchè il terreno ha ceduto, o per essere scivolato sulla neve; nella caduta, ha trascinato il compagno, e insieme sono precipitati per 300 metri. I due amici erano esperti, e insieme avevano scalato anche vette più impegnative di quella che su cui hanno lasciato le loro giovani vite. Con loro anche Alessandro Rota, fratello di Roberto, e Alessandro Pezzoli: i due avevano deciso di non salire in vetta, ed erano rimasti al rifugio Ponti. Roberto e Fabio avevano tutto l'equipaggiamento necessario per affrontare l'escursione. Evidentemente il destino ha potuto più di ogni precauzione. Recuperati dal Soccorso alpino di Chiesa di Valmalenco, i corpi dei due giovani bergamaschi sono stati trasferiti all'ospedale di Sondrio. Per oggi è atteso il loro rientro.
Sono morti come hanno vissuto, condividendo le loro passioni: l'Atalanta, il lavoro nello stesso settore (il giardinaggio) e, soprattutto, la montagna. E' stata quest'ultima a cancellare le vite di Fabio Noris, 35enne di Redona, e di Roberto Rota, 37enne di Valtesse, scomparsi ieri mattina sul monte Disgrazia in Valtellina. La tragedia è avvenuta mentre i due amici stavano scendendo lungo la cresta della montagna, a 3500 metri di quota. Uno dei due ha perso l'equilibrio, forse perchè il terreno ha ceduto, o per essere scivolato sulla neve; nella caduta, ha trascinato il compagno, e insieme sono precipitati per 300 metri. I due amici erano esperti, e insieme avevano scalato anche vette più impegnative di quella che su cui hanno lasciato le loro giovani vite. Con loro anche Alessandro Rota, fratello di Roberto, e Alessandro Pezzoli: i due avevano deciso di non salire in vetta, ed erano rimasti al rifugio Ponti. Roberto e Fabio avevano tutto l'equipaggiamento necessario per affrontare l'escursione. Evidentemente il destino ha potuto più di ogni precauzione. Recuperati dal Soccorso alpino di Chiesa di Valmalenco, i corpi dei due giovani bergamaschi sono stati trasferiti all'ospedale di Sondrio. Per oggi è atteso il loro rientro.