L'orfano che sapeva sognare: così si intitola la sua autobiografia curata dal giornalista Paolo Aresi. Costantino Sana, detto Tino, del 1936, di Almenno San Bartolomeo, ha dedicato tutta la sua vita all’arte del legno con grandissimo successo: la sua azienda, nata nel 1964, è conosciuta in tutto il mondo per la realizzazione di arredi per alberghi, ristoranti, negozi di lusso, navi da crociera. Non aveva ancora cinque anni quando perse il padre Bernardo, operaio della Dalmine, per un incidente sul lavoro in Germania dove era stato mandato per sei mesi. E a otto anni, mentre la madre va a lavorare in Svizzera, entra al Patronato San Vincenzo di don Bepo Vavassori. Tino Sana ha realizzato il suo sogno passo dopo passo, trasformando la sua piccola azienda artigiana in un’impresa riconosciuta a livello internazionale così come il suo Museo del falegname, con le famose biciclette realizzate in legno e la Scuola del legno per la formazione professionale. Quattro figli (Giampaolo, Aurora, Guido e Chiara), era grande amico di Felice Gimondi. Il servizio di Matteo De Sanctis per Bergamo Tv.
L'orfano che sapeva sognare: così si intitola la sua autobiografia curata dal giornalista Paolo Aresi. Costantino Sana, detto Tino, del 1936, di Almenno San Bartolomeo, ha dedicato tutta la sua vita all’arte del legno con grandissimo successo: la sua azienda, nata nel 1964, è conosciuta in tutto il mondo per la realizzazione di arredi per alberghi, ristoranti, negozi di lusso, navi da crociera. Non aveva ancora cinque anni quando perse il padre Bernardo, operaio della Dalmine, per un incidente sul lavoro in Germania dove era stato mandato per sei mesi. E a otto anni, mentre la madre va a lavorare in Svizzera, entra al Patronato San Vincenzo di don Bepo Vavassori. Tino Sana ha realizzato il suo sogno passo dopo passo, trasformando la sua piccola azienda artigiana in un’impresa riconosciuta a livello internazionale così come il suo Museo del falegname, con le famose biciclette realizzate in legno e la Scuola del legno per la formazione professionale. Quattro figli (Giampaolo, Aurora, Guido e Chiara), era grande amico di Felice Gimondi. Il servizio di Matteo De Sanctis per Bergamo Tv.