Concorso di persone per omessa bonifica, concorso di persone in disastro ambientale, concorso di persone per rifiuto d'atti d'ufficio. Sale a cinque il numero degli indagati nell'inchiesta sullo smaltimento dell'eternit della Fratus di Castelli Calepio e spunta anche il nome del sindaco Giovanni Benini. Questo l'esito del blitz effettuato stamane negli uffici del Comune di Castelli Calepio dai carabinieri del Noe e della stazione di Grumello del Monte insieme al pm titolare dell'inchiesta, in capo alla procura di Brescia, Antonio Bassolino. Una perquisizione mirata alla ricerca di nuovi documenti in Comune. Nel corso dell'attività investigativa gli investigatori hanno infatto scoperto che non tutti i documenti richiesti a dicembre con un decreto di esibizione, erano effettivamente stati consegnati. Soprattutto quelli legati agli eventi metereologici del 2013. Sotto la lente lo spostamentio di paticelle di eternit a causa di vento pioggia e intemperie, denunciato più volte dai residenti della zona. Sequestrati quindi documenti in originale, faldoni ed anche due capannoni della Fratus, ormai dismessa da anni e in liquidazione, ma di fatto ancora usata verosimilmente come deposito e stoccaggio di materiale edile. Stamane quando i carabinieri hanno messo i sigilli, all'interno hanno trovato la figlia del titolare, patrizia Fratus, indagata insieme al padre Luigi, all'architetto del comune di castelli calepio Lucia Andriola e ad una quinta persona. Al sindaco Benini, presente in Comune, è stato direttamente notificato l'atto di perquisizione e sequestro. All'interno della Fratus vi è ancora oggi una enorme quantità di amianto in pessimo stato di conservazione. In alcuni punti, riferisce chi l'ha visto, proprio nero. Una vera bomba ecologica Indagini che sembrano tutt'altro che concluse, pare infatti che ad oggi siamo solo alla punta dell'iceberg.
Concorso di persone per omessa bonifica, concorso di persone in disastro ambientale, concorso di persone per rifiuto d'atti d'ufficio. Sale a cinque il numero degli indagati nell'inchiesta sullo smaltimento dell'eternit della Fratus di Castelli Calepio e spunta anche il nome del sindaco Giovanni Benini. Questo l'esito del blitz effettuato stamane negli uffici del Comune di Castelli Calepio dai carabinieri del Noe e della stazione di Grumello del Monte insieme al pm titolare dell'inchiesta, in capo alla procura di Brescia, Antonio Bassolino. Una perquisizione mirata alla ricerca di nuovi documenti in Comune. Nel corso dell'attività investigativa gli investigatori hanno infatto scoperto che non tutti i documenti richiesti a dicembre con un decreto di esibizione, erano effettivamente stati consegnati. Soprattutto quelli legati agli eventi metereologici del 2013. Sotto la lente lo spostamentio di paticelle di eternit a causa di vento pioggia e intemperie, denunciato più volte dai residenti della zona. Sequestrati quindi documenti in originale, faldoni ed anche due capannoni della Fratus, ormai dismessa da anni e in liquidazione, ma di fatto ancora usata verosimilmente come deposito e stoccaggio di materiale edile. Stamane quando i carabinieri hanno messo i sigilli, all'interno hanno trovato la figlia del titolare, patrizia Fratus, indagata insieme al padre Luigi, all'architetto del comune di castelli calepio Lucia Andriola e ad una quinta persona. Al sindaco Benini, presente in Comune, è stato direttamente notificato l'atto di perquisizione e sequestro. All'interno della Fratus vi è ancora oggi una enorme quantità di amianto in pessimo stato di conservazione. In alcuni punti, riferisce chi l'ha visto, proprio nero. Una vera bomba ecologica Indagini che sembrano tutt'altro che concluse, pare infatti che ad oggi siamo solo alla punta dell'iceberg.