Oltre mille posizioni lavorative irregolari individuate e 59 persone indagate: sono i risultati dell'operazione 'Sardinia Job' messa a segno dalla Guardia di Finanza di Pordenone e che riguarda anche la nostra provincia. Le indagini hanno permesso di sgominare un sodalizio criminale operante nella gestione di appalti illeciti di manodopera - il cosiddetto 'caporalato' - in aziende manifatturiere e industriali nell'Italia Settentrionale. Le indagini hanno permesso di individuare 13 società attive nella fornitura di manodopera tutte aventi in modo strumentale la sede legale a sassari malgrado nessuno dei lavoratori e nessuna aziende avesse interessi economici in Sardegna. I lavoratori venivano occupati in 37 aziende manifatturiere sparse in tutto il nord, due delle quali proprio in provincia di Bergamo i cui rappresentanti legali sono ora indagati. In pratica il sodalizio ricorreva a soggetti giuridici di comodo usati come meri contenitori della forza lavoro che veniva allocata mediante la dissumulazione di contratti attestanti appalti per inesistentipresstazioni di servizio al posto della reale fornitura di manodopera. Violazioni a normative fiscali, previdenziali, assicurative, giuslavorative e l'emissione di fatture false per 21 milioni di euro. I reati contestati sono di associazione per delinquere, reati tributari e riciclaggio. Il Gip di Pordenone ha disposto un sequestro per 3milioni 978mila euro fra immobili denaro ed autovetture di lusso.
Oltre mille posizioni lavorative irregolari individuate e 59 persone indagate: sono i risultati dell'operazione 'Sardinia Job' messa a segno dalla Guardia di Finanza di Pordenone e che riguarda anche la nostra provincia. Le indagini hanno permesso di sgominare un sodalizio criminale operante nella gestione di appalti illeciti di manodopera - il cosiddetto 'caporalato' - in aziende manifatturiere e industriali nell'Italia Settentrionale. Le indagini hanno permesso di individuare 13 società attive nella fornitura di manodopera tutte aventi in modo strumentale la sede legale a sassari malgrado nessuno dei lavoratori e nessuna aziende avesse interessi economici in Sardegna. I lavoratori venivano occupati in 37 aziende manifatturiere sparse in tutto il nord, due delle quali proprio in provincia di Bergamo i cui rappresentanti legali sono ora indagati. In pratica il sodalizio ricorreva a soggetti giuridici di comodo usati come meri contenitori della forza lavoro che veniva allocata mediante la dissumulazione di contratti attestanti appalti per inesistentipresstazioni di servizio al posto della reale fornitura di manodopera. Violazioni a normative fiscali, previdenziali, assicurative, giuslavorative e l'emissione di fatture false per 21 milioni di euro. I reati contestati sono di associazione per delinquere, reati tributari e riciclaggio. Il Gip di Pordenone ha disposto un sequestro per 3milioni 978mila euro fra immobili denaro ed autovetture di lusso.