Resta in carcere Matteo Colombi Manzi, il cuoco 34enne di Sotto il Monte che all'alba di lunedì ha travolto e ucciso ad un controllo stradale a Terno d'Isola l'appuntato dei carabinieri Emanuele Anzini. L'uomo, difeso dall'avvocato Federico Riva, è stato interrogato dal giudice Federica Gaudino ed ha spiegato la sua versione, ha raccontato quanto ricorda. Ha premesso ed ammesso di non essere stato lucido, raccontando di aver bevuto ad un ricevimento, durante il lavoro e poi di essersi fermato a bere birra e vino a pochi metri di distanza dal luogo dell'incidente, al Parco del Camandellino. In effetti il tasso alcolemico rilevato dalla stradale era pari a tre microgrammi per litro, cinque volte oltre il limite, un tasso quasi da come etilico. Era pertanto annebbiato. Ricorda un gran botto, ha raccontato di essere anche stato distratto alla guida dell'auto, forse dice stavo cercando di accendere una sigaretta. Ha ripetuto di non aver nemmeno visto il posto di blocco ed il Carabiniere che gli intimava l'alt. Ha sentito un gran botto ed ha proseguito fino a casa. Ha percorso - riferisce l'avvocato Federico Riva - circa un chilometro, ha girato l'auto ed è tornato indietro avendo realizzato, con i tempi di una persona completamente alterata dall'alcol, che doveva essere successo qualcosa di grave. Del resto - ragiona chi indaga - il parabrezza aveva un buco enorme davanti al lato passeggero e il resto del vetro era a pezzi. Come poteva pensare che non fosse successo nulla. Tornato sul luogo dello schianto è rimasto sotto schock. Ricorda di aver visto il carabiniere a terra. Non era ancora arrivata la Stradale, ha riferito Riva, è tornato circa 7-8 minuti dopo lo schianto e sul posto c'era una seconda pattuglia dei Carabinieri ai quali si è costituito. Si attende ora la relazione del Ctu Paolo Panzeri sulla perizia cinematica disposta dal pm Raffaella Latorraca. L'accertamento dovrà stabilire con esattezza la dinamnica e la velocità dell'Audi A3 al momento dell'investimento. Colombi resta in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato, che a differenza di quello stradale implica una pena molto maggiore (che va dagli 8 anni ai 21). E' accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale, omissione di soccorso e guida in stato di ebrezza. Simona Befani
Resta in carcere Matteo Colombi Manzi, il cuoco 34enne di Sotto il Monte che all'alba di lunedì ha travolto e ucciso ad un controllo stradale a Terno d'Isola l'appuntato dei carabinieri Emanuele Anzini. L'uomo, difeso dall'avvocato Federico Riva, è stato interrogato dal giudice Federica Gaudino ed ha spiegato la sua versione, ha raccontato quanto ricorda. Ha premesso ed ammesso di non essere stato lucido, raccontando di aver bevuto ad un ricevimento, durante il lavoro e poi di essersi fermato a bere birra e vino a pochi metri di distanza dal luogo dell'incidente, al Parco del Camandellino. In effetti il tasso alcolemico rilevato dalla stradale era pari a tre microgrammi per litro, cinque volte oltre il limite, un tasso quasi da come etilico. Era pertanto annebbiato. Ricorda un gran botto, ha raccontato di essere anche stato distratto alla guida dell'auto, forse dice stavo cercando di accendere una sigaretta. Ha ripetuto di non aver nemmeno visto il posto di blocco ed il Carabiniere che gli intimava l'alt. Ha sentito un gran botto ed ha proseguito fino a casa. Ha percorso - riferisce l'avvocato Federico Riva - circa un chilometro, ha girato l'auto ed è tornato indietro avendo realizzato, con i tempi di una persona completamente alterata dall'alcol, che doveva essere successo qualcosa di grave. Del resto - ragiona chi indaga - il parabrezza aveva un buco enorme davanti al lato passeggero e il resto del vetro era a pezzi. Come poteva pensare che non fosse successo nulla. Tornato sul luogo dello schianto è rimasto sotto schock. Ricorda di aver visto il carabiniere a terra. Non era ancora arrivata la Stradale, ha riferito Riva, è tornato circa 7-8 minuti dopo lo schianto e sul posto c'era una seconda pattuglia dei Carabinieri ai quali si è costituito. Si attende ora la relazione del Ctu Paolo Panzeri sulla perizia cinematica disposta dal pm Raffaella Latorraca. L'accertamento dovrà stabilire con esattezza la dinamnica e la velocità dell'Audi A3 al momento dell'investimento. Colombi resta in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato, che a differenza di quello stradale implica una pena molto maggiore (che va dagli 8 anni ai 21). E' accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale, omissione di soccorso e guida in stato di ebrezza. Simona Befani