Medioriente, tentativi Usa di calmare gli animi
MONDO. Per anni abbiamo sentito lamentare un presunto disimpegno degli Stati Uniti dal Medio Oriente.
MONDO. Per anni abbiamo sentito lamentare un presunto disimpegno degli Stati Uniti dal Medio Oriente.
MONDO. E adesso? Dopo il lancio di circa 300 ordigni contro Israele da parte dell’Iran, che a sua volta replicava al bombardamento della propria ambasciata a Damasco, che potrà accadere ancora?
IL CONFLITTO. Tra l’uccisione dei sette volontari dell’Ong World Central Kitchen (che porta a oltre 200 il numero degli operatori umanitari e sanitari morti durante le operazioni a Gaza) e il bombardamento dell’ambasciata dell’Iran nella capitale siriana Damasco c’è un nesso assai più stretto di quel che sembri.
MONDO. Come tutti sanno, in Turchia si sono appena svolte le elezioni amministrative in cui le cinque maggiori città del Paese (Istanbul, Ankara, Smirne, Bursa e Adana) sono andate ai candidati del Chp, il maggiore partito di opposizione rispetto all’Akp che guida il Governo ed è dominato dal presidente Recep Tayyep Erdogan.
IL COMMENTO. Grande è la confusione sotto il cielo, diceva Mao Tse Tung, che concludeva: quindi la situazione è eccellente. Sotto il cielo di Mosca e non solo, invece, la confusione è grande e la situazione è drammatica.
POLITICA ESTERA. Comunque vada, il Consiglio europeo di ieri (21 marzo) è stato il primo Consiglio di guerra nella storia trentennale dell’Unione europea, come in quella ancora più lunga della costruzione europeista.
ESTERI. Se guardassimo dall’alto di un satellite la situazione in Medio Oriente, avremmo la sensazione di osservare un formicaio impazzito. La spedizione israeliana su Gaza, generata dal massacro di civili compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso, si è impantanata nel suo stesso desiderio di vendetta e nella sua pochezza politica e strategica.
IL COMMENTO. È impossibile non farsi toccare dal messaggio che Yulia Navalnaya, moglie di Aleksej, il dissidente morto nel carcere russo IK-3 sito oltre il circolo polare artico, ha affidato al canale social che fu del marito e che ha 6,3 milioni di iscritti.
MONDO. Grande è la confusione sotto il cielo, diceva Mao Tse Tung, che di confusione si intendeva. Chissà che cosa direbbe se potesse vedere quel che vediamo noi.
MONDO. Il piano mediato dal Qatar e dall’Egitto per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e alla liberazione degli ostaggi israeliani tuttora nelle mani di Hamas aveva poche speranze di realizzarsi.
E due. Donald Trump vince largamente (nello Iowa aveva stravinto) anche le primarie repubblicane nel New Hampshire, si appresta a conquistare il Nevada, dove correrà da solo, e con ogni probabilità a vincere nella Carolina del Sud, dove pure Nikki Haley, l’unica rivale rimasta a contendergli la nomination, fu la prima donna governatrice dello Stato dal 2011 al 2017.
MONDO. Da qualche parte bisogna pur cominciare. Così il Partito repubblicano ha iniziato il processo di selezione del candidato per le presidenziali d’autunno dallo Iowa, uno Stato piccolo (3 milioni di abitanti), poco indicativo (per i democratici, solo nel 55% dei casi il candidato scelto dallo Iowa è poi stato il candidato effettivo, per i repubblicani solo nel 43%) e in questo periodo preso …
MONDO. A dispetto della retorica, in parte giustificata, del duello tra «autocrazia» e «democrazia», è difficile capire chi abbia davvero vinto a Taiwan, il primo appuntamento elettorale di peso di un 2024 che, in decine di Paesi, manderà alle urne metà della popolazione mondiale.
ESTERI. E adesso? Dopo che gli Houthi dello Yemen, per mesi, hanno minacciato con le armi il traffico navale commerciale nel Mar Rosso e in particolare nello stretto di Bad al-Mandeb, sequestrando una petroliera e costringendo molte compagnie occidentali a scegliere rotte più lunghe e più costose.
L’ANALISI. È iniziato un processo a Israele. Già questa, considerate le particolarissime vicende storiche dello Stato ebraico, è una notizia.
ESTERI. Quattro viaggi in Medio Oriente in quatto mesi e zero segnali di miglioramento. Anthony Blinken, il segretario di Stato Usa che vive con la valigia in mano, non potrà fare a meno di riflettere su questo amaro bilancio, che rischia di replicarsi pari pari anche nell’attuale tornata.
IL 3 GENNAIO. Ieri, centinaia di vittime in Iran per gli ordigni fatti esplodere durante una cerimonia funebre in onore del generale Qassem Soleimani, ucciso il 3 gennaio di tre anni fa da un drone americano.
MONDO. Houthi, Gioventù credente, Ali Abdullah Saleh, Maersk, Hapag-Lloyd… Ecco, nel Mar Rosso, un’altra crisi che ci obbliga a imparare un vocabolario nuovo per un problema che, in buona sostanza, nuovo proprio non è.
MONDO. Netanyahu è «un buon amico» però «deve cambiare il suo Governo», che è «il Governo più conservatore nella storia di Israele», un Governo che «non vuole la soluzione a due Stati», anche se «Netanyahu non potrà dire no a uno Stato palestinese in futuro». In conclusione, con le sue azioni a Gaza «Israele sta cominciando a perdere sostegno in tutto il mondo».
AMBIENTE. Con 190 Paesi rappresentati e 160 tra capi di Stato e di Governo in qualche modo presenti, la Cop28 in corso negli Emirati Arabi Uniti si presenta come una specie di Onu dedicata al clima.
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