Le promesse di Starmer alla prova delle scelte
MONDO. La Gran Bretagna ha votato e, come da tutti abbondantemente previsto, i laburisti sono stati trionfalmente richiamati al Governo del Paese.
MONDO. La Gran Bretagna ha votato e, come da tutti abbondantemente previsto, i laburisti sono stati trionfalmente richiamati al Governo del Paese.
STATI UNITI. La vera malinconia viene nel pensare a quante energie positive e a quante intelligenze sono sparse per gli Stati Uniti. Un serbatoio prezioso,invidiato, a cui il sistema politico non sa più, o non vuole, più attingere.
IL COMMENTO. In questo 2024 in cui 76 Paesi, dall’India agli Usa, dovevano affrontare elezioni, il voto meno atteso, almeno per il modo in cui è stato deciso, è quello cui saranno chiamati i cittadini britannici giovedì 4 luglio.
IL COMMENTO. C’è un legame evidente tra il G7 che si è appena concluso in Italia e la Conferenza di pace sull’Ucraina che si è appena aperta in Svizzera. E sta nel fossato sempre più ampio che si apre tra il cosiddetto Occidente (che ingloba, in realtà, anche parti di Oriente come il Giappone e la Corea del Sud) e il cosiddetto Sud globale (che ingloba, a sua volta, parti di Nord e di Est).
MONDO. L’appello di Papa Francesco all’Angelus, la liberazione di quattro ostaggi israeliani e le dimissioni di Benny Gantz, già Capo di Stato Maggiore dell’esercito di Israele, dal gabinetto di guerra istituito per dirigere le operazioni militari dopo le stragi di Hamas del 7 ottobre scorso. Tutto in poche ore.
MONDO. L’eco delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario dello sbarco alleato in Normandia, realizzato il 6 giugno del 1944 nel cosiddetto D-Day, non si sono ancora spente. Ma più passano i giorni più ci rendiamo conto che l’evento ha lasciato dietro di sé un’atmosfera tutt’altro che festosa e proiettata verso il futuro.
MONDO. La sostanza è una sola: una giuria popolare ha riconosciuto Donald Trump colpevole.
MONDO. I numeri sono impressionanti. Per due giorni 19 navi da battaglia, 16 mezzi della guardia costiera e 49 aerei da guerra della Cina hanno circondato, e di fatto isolato dal resto del mondo, l’isola di Taiwan con un’esercitazione militare che, per la sua ampiezza e il suo carattere minaccioso, non ha eguali nella storia recente dei due Paesi.
MONDO. Vale la pena cominciare così: «Il diritto internazionale e le leggi sui conflitti armati si applicano a tutti. Nessun soldato di fanteria, nessun comandante, nessun leader civile, nessuno, può agire impunemente…».
MONDO. C’è come un segno del destino nelle traversie che i due grandi nemici del Medio Oriente, Iran e Israele, i Paesi che più di ogni altro perseguono nella regione una politica di potenza militare, si trovano ad affrontare nelle stesse ore.
IL COMMENTO. Bastava osservare la composizione della delegazione russa per capire quanta importanza il Cremlino abbia dato a questa ennesima visita di Vladimir Putin in Cina. Diversi vice premier e molti ministri ma su tutte quattro figure di spicco, due new entry e due veterani.
MONDO. Proprio mentre il segretario di Stato Usa Antony Blinken visitava Kiev, per mostrare solidarietà all’Ucraina e per dare a Zelensky notizie (buone?) sulle sospirate forniture di armamenti, il Cremlino annunciava la visita di Vladimir Putin in Cina per il giovedì e venerdì.
MONDO. Nel calderone del Medio Oriente, in perenne ebollizione, una cosa è ormai chiara: al di là della guerra guerreggiata tra Hamas e Israele, la vera battaglia politica oggi si svolge tra Israele e gli Stati Uniti.
MONDO. E così, dopo cinque anni di assenza, il leader cinese Xi Jinping è tornato in Europa. Anche se sarebbe meglio dire che è tornato in Francia.
MONDO. Ieri sera la notizia ha fatto il giro del mondo in un lampo: Hamas ha accettato l’accordo.
MONDO. Da febbraio, a intervalli regolari, il presidente francese Emmanuel Macron pungola i colleghi europei con l’idea di mandare truppe in Ucraina.
MONDO. Dimostrativo, perché fin troppo annunciato, era l’attacco dell’Iran a Israele del 13 aprile. Dimostrativo è stato quello dell’altra notte di Israele, perché fin troppo misurato anche se rivolto all’importante base iraniana di Isfahan.
MONDO. Per anni abbiamo sentito lamentare un presunto disimpegno degli Stati Uniti dal Medio Oriente.
MONDO. E adesso? Dopo il lancio di circa 300 ordigni contro Israele da parte dell’Iran, che a sua volta replicava al bombardamento della propria ambasciata a Damasco, che potrà accadere ancora?
IL CONFLITTO. Tra l’uccisione dei sette volontari dell’Ong World Central Kitchen (che porta a oltre 200 il numero degli operatori umanitari e sanitari morti durante le operazioni a Gaza) e il bombardamento dell’ambasciata dell’Iran nella capitale siriana Damasco c’è un nesso assai più stretto di quel che sembri.
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