La difesa comune. Ma l’Europa è in ritardo
MONDO. Bisogna ormai prenderne atto: non si può più rimandare la Difesa comune europea (Ced).
MONDO. Bisogna ormai prenderne atto: non si può più rimandare la Difesa comune europea (Ced).
IN EUROPA. Riposizionare la Polonia sul percorso europeo, dopo otto anni di scivolate populiste e ultranazionaliste, non sarà affatto facile. Le resistenze interne sono veementi e non lasciano presagire nulla di buono.
L’ANALISI. L’anno delle opposte narrative e della sconfitta della verità. L’anno in cui il lavoro dei giornalisti sarà ancor più messo a dura prova.
MONDO. La posta è stata ulteriormente alzata. Sotto attacco è finito ora il traffico marittimo internazionale. Non bastavano le tragedie in corso in Ucraina e in Terra Santa! Qualcuno ha voluto colpire l’Occidente ai fianchi per portare scompiglio nel commercio Est-Ovest in un progetto di destabilizzazione generale.
MONDO. Più scontate di così non potrebbero essere. Le presidenziali russe, la cui campagna elettorale è ormai iniziata da circa 15 giorni, hanno un netto favorito: Vladimir Putin. Al momento non è chiaro quali saranno gli altri candidati a cui verrà permesso di partecipare alla consultazione del 15-17 marzo prossimo.
MONDO. L’Unione europea si è presa il «mal di pancia» olandese. L’interrogativo è adesso se a l’Aia nascerà un Governo, guidato dall’estremista di destra Geert Wilders, il cui partito ha ottenuto il maggior numero di voti, oppure si dovrà ricorrere nuovamente alle urne. Insomma il rischio di instabilità appare dietro l’angolo in un Paese, non lo si dimentichi, fondatore della Comunità europea co…
MONDO. Riappacificazione nazionale oppure prossima nuova ondata infermabile di regionalismi? Stabilità ritrovata oppure polarizzazione permanente della società?
MONDO. Non c’è la volontà politica oppure i giochi geostrategici sono superiori a tutto. Il pensiero va subito alle tragedie in corso in Ucraina e in Medio Oriente. Ma possibile - quante volte ci siamo chiesti a voce alta - che queste crisi non siano componibili grazie allo sforzo dei vari attori?
MONDO. Con lo scoppio della crisi mediorientale l’Occidente ha visto aprirsi, a sorpresa, un altro fronte.
MONDO. La buona notizia è che le grandi potenze - Stati Uniti e Cina - sono tornate a dialogare in maniera costruttiva. Quella indecifrabile al momento è che una delegazione di Hamas è stata a Mosca, ma non si sa a fare cosa. Attualmente due sono gli incendi: uno dal febbraio 2022 in Ucraina; l’altro da una ventina di giorni in Medio Oriente.
EUROPA. Il vento dell’europeismo torna a soffiare forte nel Vecchio continente.
MONDO. È l’Europa la risposta alle tragedie contemporanee. Proprio quell’Europa criticata oltremisura da irresponsabili ultrasovranisti, supernazionalisti e iperscettici. Il dramma ucraino e il disastro mediorientale, che abbiamo ora davanti agli occhi, ci ricordano, invece, quale è la natura umana.
LA GUERRA. Sospeso tra passato e futuro, sull’orlo di un barato. Ecco dove si trova oggi lo spazio che, fino al 1991, era occupato dall’Unione Sovietica.
Ci mancava anche il disastro del Nagorno-Karabakh dopo la tragedia ucraina. Mai prima di oggi la Russia era stata così in difficoltà nello spazio ex sovietico.
ESTERI. Non è stata una sorpresa la visita di Kim Jong Un nell’Estremo oriente russo: già da mesi si osservava il continuo avvicinamento tra Mosca e Pyongyang.
ESTERI. Niente di nuovo sul fronte orientale, ma la speranza di un qualche imprevedibile cambiamento, che apra la strada verso la pace, non deve mai mancare. L’unico aspetto certamente positivo del vertice di Sochi è che il canale turco di comunicazione con la Russia è tornato a funzionare dopo un anno di sospensione.
MONDO. Se qualcuno pensa che finirà qua si sbaglia di grosso: i «torbidi» in Russia sono solo all’inizio. L’uscita di scena di Yevghenij Prigozhin ribadisce soltanto nuovamente l’ovvio, ossia che la verticale del potere moscovita ha solo un uomo al comando. E diversamente non potrebbe essere, altrimenti tale sistema non funzionerebbe.
IL COMMENTO. Sarà quello sudafricano un vertice che cambierà le sorti del futuro mondo post turbo-globalizzazione oppure sarà il solito flop degli Stati non allineati, troppo diversi tra loro per riuscire a concludere qualcosa insieme? Il Brics, il club dei Paesi emergenti - Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa - è all’incrocio con la storia e si trova nella situazione di dover decidere cos…
MONDO. È risaputo, tessere la pace è un lavoro certosino, di pazienza e non bisogna mai arrendersi. Bene fa il Vaticano a tenere aperti tutti i canali di dialogo tra Mosca e Kiev per risolvere anche problemi all’apparenza minori. E bene è stato organizzare il summit di Gedda a cui hanno partecipato 38 Paesi, più Onu e Ue.
MONDO. I sistemi russi di informazione sono tremendamente efficaci e sono una delle fondamenta del potere di Vladimir Putin. Le strategie, che essi utilizzano, hanno origine nella scienza sovietica per il controllo delle masse.
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