'Ndrangheta nella Bergamasca:
in appello qualche sconto di pena

Sei conferme e 8 riduzioni di pena al processo d'appello contro il gruppo di calabresi e bergamaschi che nel febbraio del 2009 erano finiti alla sbarra tra l'altro per associazione a delinquere di stampo mafioso «gravitante nel contesto della 'ndrangheta». L'accusa allora aveva parlato di una banda «finalizzata alla commissione di numerosi delitti, tra cui le estorsioni, il traffico di stupefacenti, la realizzazione di illeciti profitti attraverso l'intermediazione abusiva di manodopera (il caporalato), avvalendosi della forza di intimidazione e non solo». Il gruppo operava in Valle Calepio, nella Bassa e nel Bresciano

Ieri la Corte d'Appello di Brescia ha confermato tutt'e 14 le condanne, solo in alcuni casi «limando» la pena. Per Giuseppe Caratozzolo, 58 anni, di Chiari, da 10 anni a 6 anni e 6 mesi; per Giovanni Condello, 60 anni di Carobbio degli Angeli  da 3 anni e 8 mesi a 3 anni e 4 mesi; per Gregorio De Luca, 43 anni di Chiari, da 15 anni a 12 anni e 10 mesi; per Guglielmo Giannì, 62 anni di Romano, da 13 anni a 11 anni; per Paolo Romano, 28 anni di Briatico in provincia di Reggio Calabria, da 14 anni a 11 anni e 10 mesi; per Giuseppe «Pino» Romano,49 annidi Romano, da 26 anni a 22 anni; per Antonio Seminara, 40 anni di Pontoglio in provincia di Brescia, da 16 anni a 14 anni; per Renato Tassoni, 49 anni di Romano, da 10 anni a 8 anni.

Pene confermate invece per: Giuseppe De Luca, 38 anni di S. Gregorio d'Ippona in provincia di Vibo Valentia (9 anni); Stefano Giacobbe, 30 anni di Gioia Tauro (5 anni); Alessandro Peron, 34 anni di Trieste (4 anni); Egidio Pievani, 41 anni di Foresto Sparso (3 anni e 3 mesi); Rosario Antonio Romano, 56 anni di Briatico (7 anni); Beniamino Antonio Rota, 53 anni di Ciserano (3 anni).

Il processo a Bergamo aveva suscitato scalpore perché di fatto il Tribunale aveva sancito che ci sono le infiltrazioni delle cosche nella Bergamasca: il processo d'appello non ha cambiato le carte in tavola, e la riduzione della riduzione delle pene non modifica certo la gravità dei reati dei quali la banda era chiamata a rispondere.

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