Da Australia e Sudafrica
per non perdersi l'Adunata

«Portiamo nel cuore la speranza di ritrovare amici e penne nere che non vediamo da oltre 30 anni. Per questa festa siamo già pieni di emozione». All'adunata nazionale degli alpini di Bergamo ci sono penne nere che giungono direttamente dall'altra parte del mondo.

Si tratta di Aldo Zanatta, presidente della sezione alpini in Australia a Melbourne e di Tullio Ferro, imprenditore bergamasco emigrante di Cerete, presidente in Sudafrica. Tutti e due sono ospiti delle penne nere della zona 17 dell'Alta Val Seriana e da poche ore sono approdati a Bergamo.

Sabato hanno fatto visita ai gruppi di alpini accampati nei campi dell'oratorio di Sant'Antonio: «Che bello essere qui, non tornavo in Italia da quattro anni - ha raccontato Zanatta, classe 1944 che a 20 anni ha fatto l'artigliere da montagna a Cividate del Friuli -. Mi fermerò qui diverse settimane e non vedo l'ora di trascorrere in allegria questa festa fantastica. In Australia i gruppi della sezione di alpini sono sei. Le penne nere che sono rimaste a Melbourne sono sicuro che avranno comunque modo di festeggiare, anche da lontano, questa nostra festa».

«Mi trovo in Sudafrica da più di 45 anni ed è sempre un piacere tornare qui nella mia terra - aggiunge Tullio Ferro, alpino settantaquattrenne e presidente delle penne nere in Sudafrica -. Quando posso non perdo mai la possibilità di partecipare alle adunate. In quest'occasione gioco in casa e spero davvero di ritrovare tanta gente che in questi anni di lontananza ho perso per strada. Per divertirsi e stare bene ci sono proprio tutti i presupposti». Solo pochi mesi fa, nel giugno 2009, una delegazione della sezione degli alpini del Sudafrica aveva raggiunto Bergamo per celebrare accanto a tante altre rappresentanze l'ottantesimo anniversario di costituzione del gruppo di Serina.

«Le delegazioni dei due paesi trovano sempre l'occasione d'incontrarsi - continua -. L'anno scorso per il 25 aprile abbiamo ospitato in Sudafrica diverse penne nere guidate dal presidente nazionale Corrado Perona. Abbiamo avuto la sensazione di trovarci in un qualsiasi borgo delle Alpi, con le canzoni di montagna, i dialetti delle valli e il sentimento di fraternità che sempre accompagna gli incontri degli alpini. Sono state ore indimenticabili, trascorse assieme come una volta sull'aia delle contrade. A tutti gli italiani come me che hanno scelto il Sudafrica come seconda patria riconosco il merito di aver rispettato la diversità del mondo con saggezza e grande volontà».
 Vittorio Ravazzini

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