Per la risalita di Città Alta
cantieri aperti nel 2012

Se tutto filerà liscio il cantiere per la risalita di Città Alta aprirà i battenti nel primo semestre del 2012. Il cronoprogramma è passato al vaglio della Giunta. Era uno dei 5 punti dell'amministrazione Tentorio per il 2010.

Se tutto filerà liscio il cantiere per la risalita di Città Alta aprirà i battenti nel primo semestre del 2012. Il cosiddetto cronoprogramma è passato al vaglio della Giunta durante la recente seduta che ha visto l'assessore ai Lavori pubblici Alessio Saltarelli portare all'attenzione dei colleghi un'informativa riguardante lo stesso progetto, uno dei famosi cinque punti dell'amministrazione Tentorio per il 2010.

Di fatto nell'anno in corso, l'iter verrà semplicemente avviato, per il resto servirà un altro annetto abbondante, anche perché – si legge nella stessa informativa - «la tempistica è ovviamente subordinata alla conferma del finanziamento nell'annualità 2011 (3 milioni e mezzo di euro), in base all'indice di priorità che verrà definito sulla base delle effettive disponibilità economiche e all'approvazione del bilancio entro il mese di gennaio 2011».

Se ne riparlerà quindi non appena il progetto preliminare, che va necessariamente a braccetto con quello del parcheggio su via Baioni ed è stato affidato ai tecnici del Comune salvo alcune consulenze esterne tipo quelle per le indagini geologiche, sarà pronto. Dalle prime indiscrezioni, le scelte iniziali sarebbero tutte confermate. In particolare, l'ascensore verrà allestito sul retro del baluardo di Sant'Agostino, nella parte più vicina alla porta; in mezzo, un raccordo ciclopedonale che dall'area di sosta si innesterà sulla pista già esistente e sfruttata fino alla passerella sul Quisa.

Da qui un ulteriore camminamento a cielo aperto condurrà all'ultimo tratto realizzato in galleria e illuminato tramite un pozzo nella sua parte superiore. Sul parcheggio, invece, si sta ancora valutando: c'è infatti chi lo vorrebbe strutturato in maniera più definitiva (l'assessore alla Mobilità Gianfranco Ceci) e cioè su due piani interrati così come previsto sin dall'inizio e chi per motivi economici aveva avanzato l'ipotesi di procedere a piccoli passi, ovvero di realizzare inizialmente un solo livello, valutando in seguito l'eventuale esigenza di un raddoppio.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 13 novembre

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