Vandali sotto casa Gelmini
Disobbedienza? È solo inciviltà

Pesante azione di contestazione nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 dicembre in Città Alta nei pressi dell'abitazione del ministro Gelmini da parte di un gruppo di studenti che ha appeso uno striscione di protesta sulla cancellata del palazzo dove risiede il ministro e scaricato sterco all'ingresso dell'edificio.

Lo definiscono un «atto di disobbedienza». Pesante azione di contestazione e vandalismo nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 dicembre in Città Alta, nei pressi dell'abitazione del ministro Maria Stella Gelmini. «La città di Bergamo ospita nella sua roccaforte alta il ministro più amato da tutti gli studenti d'Italia - scrivono alcuni studenti responsabili della protesta -. Abbiamo violato questa roccaforte e scaricato davanti a casa Gelmini la "naturale" reazione alla sua riforma».

Il gruppetto nella notte ha appeso uno striscione sulla cancellata del palazzo dove risiede il ministro e scaricato sterco all'ingresso dell'edificio. Gli studenti hanno così contestato la nuova riforma della scuola attuata nei giorni scorsi. Un'azione incivile e disgustosa che si commenta da sè.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Bergamo Franco Tentorio che ha espresso solidarietà al ministro per quanto accaduto.

La solidarietà del Moige
«Desidero esprimere la mia personale solidarietà e quella della nostra associazione al ministro Maria Stella Gelmini, condannando con fermezza lo squallido gesto di cui è stata vittima». Queste le parole di Maria Rita Munizzi, presidente del Moige - Movimento Genitori.
Che prosegue: «Tutti hanno il diritto di confrontarsi e protestare con le istituzioni, ma questi episodi non sono certamente il modo adatto per farlo: i luoghi e i tempi per far valere le proprie proteste sono altri».
«Il confronto e il dissenso - conclude Maria Rita Munizzi - sono ammessi nella forma e nelle intenzioni solo se sviluppati nelle sedi opportune come segno di legalità e di rispetto per la libertà e la democrazia, lasciando da parte inqualificabili forme di contestazione che rischiano solo di degenerare nella violenza e nell'inciviltà».

Solidariteà anche dalla Lega
«A nome del Movimento Universitario Padano e del gruppo consiliare della Lega Nord di Bergamo - ha detto Alberto Ribolla, coordinatore nazionale Movimento Universitario Padano Lombardia, capogruppo Lega Nord in Comune di Bergamo - esprimo la mia solidarietà al Ministro Gelmini e una dura condanna al vile gesto che è stato compiuto dai soliti “studenti” nella nostra città. La riforma Gelmini, tanto contestata da studenti ultratrentrenni dei centri sociali, rappresenta una tappa necessaria ed obbligata verso un riassetto del sistema universitario nella direzione di una maggiore valorizzazione del merito in opposizione alla logica clientelare che ha governato molti atenei fino ad oggi».

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