Sentenza Ue: primi effetti
Scarcerati tre clandestini

Iniziano a farsi sentire anche a Bergamo gli effetti della sentenza della Corte di giustizia europea che ha bocciato la pena detentiva per i clandestini che non si allontanano dall'Italia dopo l'ordine del questore. Sono già almeno tre i cittadini immigrati scarcerati.

Iniziano a farsi sentire anche a Bergamo gli effetti della sentenza della Corte di giustizia europea del 28 aprile, che ha bocciato la pena detentiva per i clandestini che non si allontanano dall'Italia dopo l'ordine del questore. Tra sabato e giovedì 5 maggio sono già almeno tre infatti i cittadini immigrati che sono stati scarcerati.

Fra questi anche Mohamed, il giovane tunisino condannato per quattro volte nel giro di due mesi per violazione dell'articolo 14 della Bossi-Fini. Avevamo raccontato la sua singolare vicenda giudiziaria sull'Eco del 29 aprile.

La sentenza della Corte di giustizia del Lussemburgo ha tolto ogni dubbio, sbloccando una situazione di impasse che durava dal dicembre 2010 e imponendo di fatto ai giudici italiani di disapplicare la Bossi-Fini laddove prevede il carcere per i clandestini che si tratteggono in Italia nonostante l'ordine del questore, perché tale norma è in disaccordo con i contenuti della direttiva Ue 115 del 2008 sui rimpatri, scaduta senza che il legislatore italiano si sia adeguato.

E ora si vedono le prime conseguenze, con l'uscita dalle carceri di tutta Italia di decine di immigrati clandestini, le cui condanne sono state revocate con un ordine del giudice, perché «il fatto non è previsto dalla legge come reato» (abolitio criminis). Va detto che gli immigrati non vengono rilasciati semplicemente alla libertà, bensì affidati alle questure, che valutano caso per caso.

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