I dehors «dividono» i bergamaschi
Fa discutere quello in Piazza Pontida

Fa discutere il nuovo dehor in fase di allestimento in questi giorni in Piazza Pontida. C'è chi addirittura lo definisce un «ecomostro». Si riaccende insomma la polemica sul gusto estetico degli spazi chiusi e all'esterno di una decina di bar e ristoranti della città.

Fa discutere il nuovo dehor in fase di allestimento in questi giorni in Piazza Pontida. C'è chi addirittura lo definisce un «ecomostro». Si riaccende insomma la polemica sul gusto estetico degli spazi chiusi e all'esterno di una decina di bar e ristoranti della città.

Una querelle che si era aperta a inizio anno proprio con l'inaugurazione dei primi dehors di Largo Rezzara e ai giardini del Teatro Donizetti. In tutto sono sette i dehors coperti allestiti in città, di cui cinque grazie al sostegno dei fondi regionali stanziati attraverso il primo bando dei distretti del commercio.

I dehors coperti in città hanno diviso fin da subito i bergamaschi tra sostenitori o meno dei nuovi spazi commerciali: la contesa si è concentrata soprattutto sul gusto estetico degli stessi dehors.

A rispondere è l'assessore alle Attività produttive Enrica Foppa Pedretti: «La Conferenza dei servizi e un'apposita Commissione paesaggistica ha dato il via libera ai progetti – spiega – che hanno avuto anche l'approvazione della Sovrintendenza ai beni culturali. Ogni cittadino è libero di esprimere le proprie considerazioni di gusto ma vorrei che, invece che soffermarsi solo sull'aspetto estetico, si considerasse la finalità dei dehors, e cioè l'intento di rivitalizzare la città».

In tutto sono poco meno del 20% le attività commerciali che usano spazi pubblici all'aperto. Si tratta però di circa 150 esercizi pubblici (se si conta anche quelli che insistono su spazi privati) che hanno tavolini e sedie all'aperto su una stima di circa 600 bar in città.

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