Dispersi, 3ª notte all'addiaccio
«Si spera che i loro nervi reggano»

Sempre nessuna notizia dei tre alpinisti italiani dispersi sul massiccio degli Ecrins da lunedì. I tre tentativi degli uomini del soccorso di Briançon e dell'Isère mercoledì non hanno lasciato nulla di intentato. Ma le condizioni meteo non permettono loro di salire troppo in alto.

Sempre nessuna notizia dei tre alpinisti italiani - Francesco Cantù, già medico ai Riuniti, Luca Gaggianese, già nel direttivo del Cesvi Bergamo, e il genovese Damiano Barabino - dispersi sul massiccio degli Ecrins da lunedì. I tre tentativi degli uomini del Pghm (l'analogo del nostro Soccorso alpino, ndr) di Briançon e dell'Isère oggi - mercoledì - non hanno lasciato nulla di intentato. Ma le condizioni meteo non permettono loro di salire troppo in alto.

“Bisogna pensare che le condizioni sono da inferno dantesco. Occorrono dalle due alle tre ore per percorrere 200 metri”, sottolinea il capitano del Pghm di Briançon, Stéphane Bozon. La postazione avanzata di Ailefroide, dove si trovano quattro dei soccorritori, è stata mantenuta.

Alcune finestre meteo favorevoli potrebbero permettere di far avanzare le ricerche questo giovedì. “Ma si tratterà di ricerche focalizzate in punti precisi e occorrerà fare molto in fretta”, aggiunge il capitano Nicolas Colombani.

“Gli italiani sono sempre vivi?”, viene chiesto ai responsabili del soccorso. “Si possono trascorrere anche diversi giorni senza mangiare a patto che ci si trovi al riparo nella neve”, dice il comandante. “Tutto dipende dalla loro capacità di passare due o tre notti all'addiaccio dopo una ascensione che è già fisicamente molto faticosa. Alla terza (notte), si spera che i loro nervi riescano a reggere”.

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