Il dramma degli alpinisti bloccati
Soccorsi, il racconto ora per ora

Con il passare delle ore la situazione dei tre alpinisti bloccati è sempre più critica, tanto che gli stessi soccorritori appaiono in grave difficoltà. I bergamaschi (d'adozione) dispersi sono due: Francesco Cantù, già responsabile dell'Unità di elettrofisiologia e elettrostimolazione cardiaca dei Riuniti di Bergamo, ora responsabile della Cardiologia del Manzoni di Lecco, e Luca Gaggianese, già nel direttivo del Cesvi.

Con il passare delle ore la situazione dei tre alpinisti bloccati sta diventando sempre più critica, tanto che ormai anche la più flebile speranza sembra ormai vana. Questo il racconto delle operazioni in corso rimbalzato dai siti francesi e dalla caserma PGHM di Briançon. Tra i tre ci sono anche due bergamaschi. Uno è Francesco Cantù, già responsabile dell'Unità di elettrofisiologia e elettrostimolazione cardiaca dei Riuniti di Bergamo, ora responsabile della Cardiologia del Manzoni di Lecco.

L'altro è Luca Gaggianese, anch'egli bergamasco d'adozione, visto che ha vissuto in città fino al 2006, ricoprendo la carica di responsabile della raccolta fondi del Cesvi Bergamo.


Ecco il racconto di ora in ora:


Lunedì 3 dicembre

ore 12
Le ricerche sonoimpedite da una condizione meteorologica sfavorevole. I rischi di valanga impediscono una spedizione terrestre e il forte vento che soffia su Dôme des Écrins rende impossibile il decollo degli elicotteri  «Oggi le ricerche sono tecnicamente impossibili» ha laconicamente dichiarato la prefettura. Nessun commento è stato fatto su un eventuale stop alle ricerche.

ore 9
E' previsto un vertice alla prefettura delle Hautes-Alpes, in Francia, per decidere se proseguire oppure no con le ricerche dei tre alpinisti dispersi: le speranze di trovarli vivi sono nulle, ma il vento potrebbe aver spazzato la montagna rivelando la posizione. Anche per oggi sono previste raffiche di vento.

Emergono intanto ulteriori dettagli sulle ricerche effettuate nella giornata di sabato: è salito a bordo degli elicotteri che hanno perlustrato il massiccio francese anche un esperto con strumentazione per captare le onde dei cellulari, senza però ottenere risultati.

Domenica 2 dicembre

ore 10
Raffiche di vento 100 km/orari a 3.000 metri di altitudine non consentono voli sul Dome des Ecrins per la ricerca dei tre alpinisti. «In queste condizioni - ha detto il capo dei soccorritori francesi, Stephane Bozon - non possiamo avventurarci su un terreno così rischoso. I voli non sono possibili, troppo pericoloso. Il vento però può spostare la massa di neve caduta edsi potrebbero rilevare così degli indizi di bivacco che potremmo però scoprire solo nei prossimi giorni».

Sabato 1 dicembre

Ore 17 -
Lapidario il capo dei soccorritori francesi, Stephane Bozon, dopo l'ennesima giornata infruttuosa di ricerche dei tre alpinisti italiani dispersi sul Dome des Ecrins: «Ho detto ai loro familiari che le possibilità di sopravvivenza sono ormai pari a zero».

Ore 16
- I soccorritori di Pghm Briançon sono tornati alla base dopo una lunga giornata di ricerca. Ma ancora nessuna traccia dei tre alpinisti dispersi al Dome des Ecrins da lunedi mattina. «Abbiamo ispezionato i crepacci, seracchi, percorsi delle valanghe, ma nessuna evidenza di passaggio o bivacco», afferma Stephane Bozon, comandante dei Pghm Briançon.

Ore 12.30 - Con gli elicotteri si sta perlustrando la zona del massiccio del Dome des Ecrins e i soccorritori del Peloton de Gendarmeria d'Haute Montagne des Hautes Alpes e quelli del Pghm sono al lavoro con i cani da valanga per controllare gli accumuli di neve dovuti alla caduta di valanghe. Il problema è che ci sono due metri di neve fresca, così soccorritori a piedi e cani vengono fatti subito rientrare. Le ricerche continuano per via aerea: due gli elicotteri in azione per esplorare il «pilier sud de la Barre des Ecrins» e il Dôme des Écrins.

Ore 11 - La giornata di sabato scatta con condizioni climatiche più clementi. A metà mattina è decollato l'elicottero: con i soccorritori anche i cani da valanga. Le ricerche saranno intensificate in queste ore: per domenica previsto un peggioramento meteo.

Venerdì 30

ore 18 - Le ricerche riprenderanno sabato mattina per tutta la giornata. Il meteo annuncia condizioni climatiche più clementi (in particolare meno ventose) che potranno consentire l'utilizzo dei cani da valanga.

ore 17 - i familiari degli alpinisti dispersi hanno potuto recuperare gli effetti personali dei loro cari che si trovavano all'interno di un'auto parcheggiata nei pressi dei prati di Madame Carle, in Comune di Pelvoux. L'esame dell'auto da parte dei gendarmi non ha però permesso di fare passi avanti nelle ricerche.

ore 16 - I soccorsi alpini dell'Isère e dell'Hautes-Alpes hanno fermato le ricerche per la giornata di oggi, risultate infruttuose malgrado i sorvoli degli elicotteri abbiano ispezionato 25 chilometri quadrati del massiccio montuoso. Ispezionati Ghiacciai, fessure e possibili luoghi per bivacchi, ma senza esito.

ore 13 - Il pilota dell'elicottero riferisce di non aver avvistato segni di passaggio né lungo la presunta via di disccesa, né nella zona del bivacco invernale. Francesco Cantù, di Bergamo, primario del reparto di cardiologia dell'ospedale di Lecco, è uno dei tre alpinisti italiani bloccati sul Dome des Ecrins (4.015 metri), nelle Alpi del Delfinato francese.

La speranza era di trovare i tre alpinisti presso un capanno situato a quota 2.410 metri, impossible da raggiungere a piedi a causa dell'elevatissimo pericolo di valanghe. Invece i voli di ricognizione in elicottero non hanno sortito risultati: «non abbiamo trovato nulla, né nel capanno né lungo i sentieri segnati per la discesa», ha riferito il pilota del velivolo, Bruno Berjat.

ore 12 - Il maltempo ha nuovamente fermato le ricerche: le nuvole si sono abbassate a quota 3000 metri rendendo impossibile perlustrare la zona con gli elicotteri. In mattinata sono state svolte ricognizioni aeree nella zona del bivacco invernale Temple Ecrins e su tutta l'area a sud-ovest del monte Barre degli Ecrins, ma senza risultato.

ore 10 - Il cielo è limpido e il vento pare essere calato sul massiccio di Ecrins. Gli elicotteri si sono alzati in volo per cercare i tre alpinisti dispersi da lunedì mattina sulle alpi francesi. Sono infatti ormai cinque giorni che sono dispersi senza attrezzatura adatta a bivaccare all'aperto.

ore 9 - Il prefetto di Hautes-Alpes, Jacques Quastana, annuncia che oggi verranno utilizzati due elicotteri per la ricerca dei tre alpinisti italiani dispersi.


Giovedì

ore 21.30 - Il meteo francese prevede per domani un crollo dello zero termico a 400 metri. Inoltre per l'alto rischio valanghe non sono previste partenze di squadre di ricerca a piedi. Considerato che i tre alpinisti non disponevano di equipaggiamento per bivacco, tanto meno in condizioni invernali così estreme, la situazione a questo punto è molto critica.

ore 20 - «Abbiamo perlustrato tutti i versanti - ha spiegato il comandante del Peloton d'haute montagne di Briancon, Nicolas Colombani - partendo dal glacier Noir, dal glacier Blanc, dal ghiacciaio della Bonne Pierre fino a quello della Pilatte nella parte sopra i 3.300 metri di quota. Purtroppo la zona sopra il rifugio Temple Ecrins era coperta dalle nubi, ci proveremo domani. La speranza è che siano riusciti a ripararsi lì». Secondo Colombani «le possibilità di salvezza dei tre sono legate alle decisioni che hanno preso».

ore 17.30 - Anche il terzo elicottero decollato alla ricerca dei tre alpinisti ha fattio irntro alla base senza aver trovato nessuna traccia. A bordo anche uno dei fratelli dei tre dispersi. Sono in corso riunioni per decidere il programma di venerdì 30.

ore 16 - Due elicotteri del Peloton d'haute montagne stanno sorvolando da circa due ore le pendici del Dome des Ecrins. I due elicotteri sono quelli decollati da Briancon e da Grenoble e, sfidando le forti raffiche di vento che soffiano in quota si sono diretti verso il rifugio Temple Ecrins nella zona meridionale. Per ora nessun esito.

ore 14.30 - L'elicottero della gendarmeria di Digne-les-Bains decolla dal distaccamento aereo di Briançon per sorvolare la zona.

ore 13 - Un altro velivolo è partito da Grenoble in tarda mattinata per sorvolare la zona e localizzare gli alpinisti. Ma a 3.000 mt di altitudine il vento soffia a 70 km/orari.

"Ci auguriamo che siano riusciti a raggiungere il bivacco Temple des Ecrins, è davvero l'unica possibilità". Da Milano, dalla sede della Scuola di Alpinismo della Sem (Società Escursionisti Milanesi) di cui fa parte Luca Gaggianese, uno dei tre alpinisti dispersi sugli Ecrins, si seguono con apprensione le operazioni di soccorso del Phgm di Briançon. "Se sono ridiscesi, come crediamo, dallo stesso versante della salita, potrebbero essere riusciti a rifugiarsi nel bivacco invernale ed essere ancora bloccati là", ha spiegato Max Pantani, direttore della Scuola a TMNews, "certo la situazione è difficile. Loro sono forti, ma erano leggeri, Luca non aveva preso ferie per lunedì, quindi pensavano di rientrare in giornata, non avevano equipaggiamento per più giorni o per bivacchi".

ore 12 - L'elicottero è rientrato senza novità. Il soccorso via terra non è possibile a causa delle condizioni meteo.

Gli uomini del PGHM hanno confermato che i tre alpinisti incontrati dal commerciante non erano quelli ritenuti dispersi. I tre infatti si sono poi fatti vivi con alcuni amici raccontando appunto di aver chiesto al commerciante un luogo dove trascorrere la notte e di aver fatto quindi rientro a valle.

ore 10 - Il tempo è più clemente oggi. La neve ha smesso di cadere. "Stiamo studiando la possibilità di far volare l'elicottero" ha annunciato il PGHM de Briançon che conduce le operazioni di ricerca per trovare i tre alpinisti. Si è alzato in volo un elicottero ma al solo scopo di perlustrare il versante opposto a quello dove potrebbero trovarsi i tre.

ore 9 - E' il quarto giorno da quando i tre sono dispersi sul massiccio des Ecrins. Si è svolta una riunione a Briançon per fare il punto della situazione e valutare il da farsi. L'autorità del dipartimento di Briançon, Dominique Schuffenecker vi ha partecipato. «Sono molto inquieto e preoccupato» ha detto.

Mercoledì 28

ore 20.30 - Un testimone ha detto di aver visto tre alpinisti italiani a La Bérarde (Isère) che scendevano dalla cima des Ecrins. Una pista scartata dal PGHM di Briançon.

ore 18.30 - Sempre nessuna notizia dei tre alpinisti italiani dispersi sul massiccio degli Ecrins da lunedì. I tre tentativi degli uomini del Pghm (l'analogo del nostro Soccorso alpino, ndr) di Briançon e dell'Isère oggi non hanno lasciato nulla di intentato. Ma le condizioni meteo non permettono loro di salire troppo in alto. “Bisogna pensare che le condizioni sono da inferno dantesco. Occorrono dalle due alle tre ore per percorrere 200 metri”, sottolinea il capitano del Pghm di Briançon, Stéphane Bozon. La postazione avanzata di Ailefroide, dove si trovano quattro dei soccorritori, è stata mantenuta. Delle finestre meteo favorevoli potrebbero permettere di far avanzare le ricerche questo giovedì. “Ma si tratterà di ricerche focalizzate in punti precisi e occorrerà fare molto in fretta”, aggiunge il capitano Nicolas Colombani. “Gli italiani sono sempre vivi?”, viene chiesto ai responsabili del soccorso. “Si possono trascorrere anche diversi giorni senza mangiare a patto che ci si trovi al riparo nella neve”, dice il comandante. “Tutto dipende dalla loro capacità di passare due o tre notti all'addiaccio dopo una ascensione che è già fisicamente molto faticosa. Alla terza (notte), si spera che i loro nervi riescano a reggere”.

ore 17.45 - La giornata di domani sarà decisiva per l'operazione di soccorso dei tre alpinisti italiani dispersi da tre giorni sul Dome des Ecrins, nelle Alpi francesi. Secondo le previsioni meteo durante la giornata ci saranno alcune finestre di bel tempo che consentiranno un rapido sorvolo in elicottero della montagna, dove da lunedì mattina imperversa una violenta bufera. "Speriamo di sfruttare una schiarita - ha spiegato Nicolas Colombani, comandante del Peloton d'haute montagne di Briancon - per poter perlustrare l'area dove potrebbero trovarsi gli alpinisti". Oggi le operazioni di soccorso sono state rallentate dal maltempo, con alcune valanghe che hanno sfiorato le squadre di ricerca. Il Pghm di Grenoble è salito fino al villaggio di La Berarde e ha proseguito oltre, verso il rifugio Carrelet, ma senza trovare tracce dei dispersi. L'ipotesi che siano scesi dal versante sud, verso il ghiacciaio della Pilatte, in questo momento è la più accreditata. Sono comunque state compiute alcune perlustrazioni anche dal versante nord, partendo dal Prè de Madame Charles, ma senza esito. In totale nelle ricerche sono impiegati una trentina di uomini.

ore 16.41 - Una delle opzioni prese in considerazione dal comando di salvataggio è che i tre alpinisti italiani siano stati in grado di raggiungere il rifugio Temple Ecrins sul lato Sud della montagna. Questa ipotesi resta però non verificabili con queste condizioni metereologiche. Intanto una delle squadre di ricerca impegnate sulla montanga è tornata alla base a causa della condizioni del tempo e della neve.

ore 16.20 - I soccorritori del PGHM Briançon hanno ricostruito parzialmente il tragitto percorso dagli alpinisti italiani. Dopo la salita della Barre des Ecrins per lo scivolo di Garrou-Marsigny, domenica avrebbero bivaccato sul ghiacciaio. Lunedì mattina le cose si sono complicate: non è stato possibile scendere alla loro auto parcheggiata a pré de madame Carle. "Ora sappiamo che sono stati in contatto telefonico con altri alpinisti che sono passati attraverso la parte superiore della parete un po' prima di loro e che li hanno consigliati di scendere per il lato sud", ha detto il comandante Bozon, responsabile PGHM Briançon. Anche le celle agganciate dai loro cellulari nella giornata di lunedì supporta questa possibilità.

ore 16 - Le previsioni prevedono intense precipitazioni fino a domani sera. Il limite della neve scenderà quest notte a circa 400 metri. La neve è accompagnato da raffiche di vento del nord che potrebbero sfiorare i 100 km/h e che stanno causando accumuli di neve che potrebbero scaricare in valanghe.

ore15 - Secondo il noto alpinista lecchese Mario Panzeri (a destra), raggiunto telefonicamente da ResegoneOnline in questi minuti, «ci può essere ancora speranza, è importante che i tre abbiano da coprirsi e da bere, il cibo non conta. Se hanno trovato un posto riparato possono resistere anche più di quattro giorni in quelle condizioni». Panzeri, che in carriera ha scalato tutti e 14 gli Ottomila, si mostra preoccupato soprattutto per il rischio valanghe e il maltempo che aumentano i problemi per una azione di salvataggio.

ore 13.30 - Dall'analisi delle celle telefoniche che hanno 'agganciatò i cellulari dei tre alpinisti dispersi sul Dome des Ecrins (Alpi francesi) si è riavvivata questa mattina la speranza che siano ancora vivi. È quanto afferma Edoardo Rixi, consigliere regionale ligure ed esperto alpinista, che si trova a Briancon per seguire le operazioni di soccorso, condotte dal Peloton d'haute montagne. "Abbiamo preso i loro numeri di telefono - ha spiegato Rixi - e visto su quali ripetitori si sono collegati prima che le batterie si esaurissero. L'ultimo contatto risale alle 20 di lunedì sera. Una chiamata non risposta, probabilmente perchè erano in mezzo alla bufera. La cella agganciata rivela che si trovavano nei pressi della Breche Lory, spartiacque tra il Dome des Ecrins e la Barre des Ecrins, dove ci sono due opzioni: scendere dal pericoloso 'couloir des avalanches' oppure verso il ghiacciaio della Pilatte, dove a 2.500 metri c'è anche un rifugio. Quest'ultima è la via più sicura, mentre gli altri versanti erano sconvolti dalle slavine". Prosegue Rixi: "So che Damiano Barabino aveva parlato di questa possibilità, in caso di emergenza, con altri alpinisti italiani. È anche la scelta più razionale. Spero che siano arrivati al rifugio, da dove è impossibile comunicare, oppure che siano al riparo in una buca nella neve". Nel frattempo le squadre di soccorritori sono ferme al Prè de Madame Charles e nel villaggio di La Berarde, senza poter avvicinarsi alla parete a causa dell'elevato pericolo di valanghe

ore 12.30: Quattro soccorritori sono stati travolti da una valanga questa mattina, quando nonostante il maltempo, avevano cercato di riprendere la via tra il Prè de Madame Charles e il rifugio Cézanne.

ore 12: Le previsioni di Meteo France annunciano condizioni pessime per la giornata di oggi con abbondanti precipitazioni nevose sul massiccio des Ecrins. Escluso quindi il ricorso all'elicottero. Il pericolo maggiore è costituito dalle valange, nel caso i tre alpinisti avessero tentato una fortunosa discesa, oppure, nel caso abbiano deciso di fermarsi, il rischio è quello di assideramento.

ore 10 i soccorritori del PGHM di Briançon hanno iniziato il loro terzo giorno di ricerche dei tre alpinisti italiani - fra i quali il bergamasco Francesco Cantù - dispersi sul Dome des Ecrins des neiges. «Con il maltempo tempo e le forti piogge, le difficoltà nel condurre le ricerche sono aumentate - spiega il capitano Nicolas Colombani -. In quest'ottica l'obiettivo è mantenere aperto l'accesso al rifugio Cézanne situato a quota 1900 metri».

Martedì 27
ore 20
I familiari degli alpinisti in difficoltà sono appena arrivati a Briançon provenienti dal Nord Italia. Secondo il capitano Colombani, il capo delle operazioni di soccorso, la «situazione è complicata ma non è ancora disperata».

ore 18
Sempre nessuna traccia degli alpinisti italiani scomparsi da lunedì mattina a 3.900 metri sotto il versante Sud del Dome des Ecrin. La speranza si affievolisce: se si spostano, rischiano di farsi travolgere da una valanga (è caduta 1 metro di neve fresca oggi a 2.500 metri in questo settore); se stanno fermi, rischiano l'assideramento.

ore 17
Le novità dal cielo non sono buone. Le previsioni di Météo France annunciano condizioni molto sfavorevoli per la giornata di domani, mercoledì, con precipitazioni nevose importanti sul massiccio degli Ecrins. In tal caso, l'elicottero resterà inchiodato al suolo anche domani.

ore 16
I soccorritori sono tornati al rifugio Cézanne che lasciano comunque per ritirarsi a Ailefroide. Esiste un forte rischio di valanghe intorno tra il prato di Madame Carle e Ailefroide che potrebbe isolare gli uomini del PGHM (Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne – Plotone di Gendarmeria dell'Alta Montagna, l'analogo del nostro Soccorso alpino). Partendo, hanno lasciato del cibo, una radio e delle istruzioni nel caso in cui gli alpinisti italiani passassero di là. Ma la speranza di trovarli in vita si riduce di ora in ora.

ore 15
L'elicottero EC-145 della Gendarmeria non può decollare per la mancanza di visibilità. Nel massicco degli Ecrins, la tempesta di neve prosegue. Il sorvolo della zona è impossibile

ore 14
Secondo gli specialisti delle alte montagne, il tratto Gabarrou-Marsigny è «estremamente difficile». E' situato sul lato sud della Barre des Ecrins, di 1200 metri di lunghezza. Con il bel tempo, ci vogliono circa 7 a 10 ore per completare la salita. Sempre secondo gli esperti, è meglio essere dotati di indumenti e attrezzature molto leggeri per salire la quota, fisicamente e tecnicamente impegnativa. Analisi che riduce ulteriormente la possibilità di sopravvivenza dei tre bloccati a 3900 metri dopo l'accensione del Dome des Ecrins.

ore 12
Sono già caduti 50 cm di neve da ieri sera a 2000 metri. La situazione è critica. Ci sono valanghe in tutte le direzioni e il rischio di ipotermia cresce di ora in ora. Non sappiamo dove i tre alpinisti siano bloccati. Quattro soccorritori che sono andati sul ghiacciaio Nero sono bloccati a 2100 metri di altitudine. «E' stato chiesto loro di rinunciare perchè anche le loro vite sono in gioco», ha annunciato il capitano Nicolas Colombani che dirige le operazioni di soccorso Briançon.

ore 11
«I soccorritori motivati, sono i migliori. Cerchiamo di tutto per tutto, ma non sappiamo dove sono questi tre alpinisti sono», ha detto il capitano Nicolas Colombani.

ore 9,30
I soccorritori sono arrivati al rifugio Cézanne con due motoslitte, perché la strada è bloccata a Pelvoux-Claux. Da ieri sera sono scesi  40 cm stasera a 3000 metri. Meteo France annuncia un metro di neve per le prossime ore a 2500 metri di altitudine. I telefoni cellulari di tre alpinisti in difficoltà sono ora tutti scarichi. Le batterie hanno smesso di funzionare. Le auto dei tre alpinisti italiani si trovano nel parcheggio del Pré de Mme Carle. Pelvoux è completamente coperto di neve.

ore 8
All'alba, quattro soccorritori del PGHM Briançon prendono la direzione del rifugio Cézanne per stabilire un avamposto.

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