Dati definitivi: Italia ingovernabile
La Camera al Pd, Senato spaccato

Il Senato senza una maggioranza. È il verdetto delle urne secondo i dati definitivi, compreso anche il voto dall'estero. Il centrosinistra è salito a 123 senatori, mentre il centrodestra è rimasto a 117. Dato ben lontano dai 158 della maggioranza. Ora quale la soluzione più giusta? Vota il sondaggio

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Il Senato senza una maggioranza. Questo il verdetto delle urne secondo i dati definitivi che comprendono anche il voto degli italiani all'estero. Alla coalizione guidata da Pd e Sel erano stati assegnati 113 seggi a Palazzo Madama con il 31,63% delle preferenze, mentre 116 seggi erano finiti alla coalizione guidata da Pdl e Lega che ha raggiunto il 30,72% delle preferenze. Pd-Sel hanno conquistato un maggior numero di voti, ma Pdl-Lega hanno strappato più seggi per la vittoria in regioni chiave come la Lombardia.

Nel computo è stato aggiunto in mattinata il dato del Trentino. Con il senatore del Pdl-Lega Nord eletto in Trentino la coalizione di centrodestra è salita a 117 seggi a Palazzo Madama, mentre lo schieramento di centrosinistra si è assestato a quota 119, con i sei senatori che hanno corso in coalizione con il Pd o che gravitano in quell'area. Il senatore eletto in valle d'Aosta, invece, è un autonomista che si propone di essere equidistante dai poli.

Infine, nel pomeriggio è arrivato anche il risultato degli italiani all'estero, che ha regalato ulteriori quattro senatori al centrosinistra e nessuno al centrodestra. Ricapitolando, 123 senatori alla coalizione Pd-Sel e 117 alla coalizione Pdl-Lega.

Sempre per il Senato, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo ha strappato 54 seggi con il 23,79% dei voti, mentre la lista «Con Monti per l'Italia» con il 9,13% dei voti si è garantita 18 seggi (+1 dall'estero, 19 dunque in totale). Nessun seggio per Rivoluzione Civile di Ingroia con l'1,79% delle preferenze. Senato dunque decisamente ingovernabile, a meno di un'alleanza del Pd con i grillini, che su questo versante sembrano non sentirci assolutamente, o di un clamoroso accordo Pd-Pdl. Per il Senato ha votato il 75,11% degli aventi diritto.

Il centrosinistra ha vinto alla Camera, aggiudicandosi i 340 seggi (+5 per i voti dall'estero, dunque 345 in totale) del premio di maggioranza, con uno scarto dello 0,36% sul centrodestra, vale a dire 124mila 407 voti in più. La coalizione di Bersani ha ottenuto 10 milioni 47.507 voti, pari al 29,54%, contro i 9 milioni 923.100 del centrodestra (29,18%) che ha intascato 124 deputati (+1 dall'estero, dunque 125 in totale).

Il Movimento 5 Stelle, con 8 milioni 688.545 voti (25.55%), si è confermato il primo partito di Montecitorio, con uno scarto di circa 45.845 voti sul Pd (pari allo 0,14%): per i grillini 108 deputati (+1 estero, dunque 109). La coalizione di Monti ha conquistato invece 3 milioni 591.560 voti, pari allo 10,56%, e 45 deputati (+2 esteri, dunque 47 in totale).

Il terzo partito alla Camera è risultato il Pdl con 7 milioni 332.121 voti (21,56%), seguito da Scelta civica con Monti (2 milioni 823.814 voti, pari all'8,30%), Lega Nord (un milione 390.156 voti, il 4,08%), Sel (un milione 90.802 voti, il 3,20%), Rivoluzione civile (765.054, il 2,24%), Fratelli d'Italia (666.001, l'1,95%), Udc (608.292 voti, l'1,78%).

Tra gli altri partiti, Fli si è fermato allo 0,46%, con 159.454 voti; Fare, il movimento di Giannino, ha avuto 380.937 voti, pari all'1,12%; la Destra di Storace 220.312 voti (0,64%) e il Grande sud-Mpa 148.570 (0,43%). Ha votato il 75,17% degli aventi diritto.

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