Un'evasione con la dinamite
Ecco la banda degli usurai

La banda degli usurai della Val Cavallina aveva progettato anche un'evasione con candelotti di dinamite. I complici volevano liberare i due rapinatori arrestati in Slovenia dopo che avevano rapinato una banca di Capodistria. Sono stati tutti arrestati, tranne Giambattista Zambetti.

La banda degli usurai della Val Cavallina aveva progettato anche un'evasione con candelotti di dinamite. I complici volevano liberare i due rapinatori arrestati in Slovenia dopo che avevano rapinato una banca di Capodistria. Sono stati tutti arrestati, tranne Giambattista Zambetti.

Zambetti, 56 anni, è stato cercato a lungo - con un grande dispiegamento di forze - mercoledì a Solto Collina. Lui però, soprannominato il «Ragno» era riuscito a dileguarsi. Nei pressi della sua abitazione i carabinieri hanno trovato, sotterrata in un campo, la dinamite: si tratta quasi certamente dell'esplosivo che avrebbe dovuto essere utilizzato in Slovenia per liberare Mattia Zambetti, 24 anni, figlio del Ragno, ed Eugenio Russo, 26 anni, parrucchiere di Monasterolo.

I due erano stati arrestati dopo un colpo il 16 agosto del 2011 alla Banca Koper: nella fuga avevano ferito a colpi di pistola un poliziotto sloveno. Il tentativo di farli evadere con la dinamite durante il trasporto al processo era fallito perché la polizia italiana aveva informato quella slovena, che aveva organizzato un trasporto in trasferimento super-scortato.

LA RAPINA DI CAPODISTRIA: qui la cronaca e il video

Giambattista Zambetti, l'unico latitante, è ora sospettato di aver preso parte col figlio a quella rapina: dalle sue intercettazioni emergono dettagli che solo gli autori possono conoscere.

Gli altri tre componenti della banda degli usurai - forniti giovedì mattina durante una conferenza stampa con il procuratore della Repubblica di Bergamo - sono: Fiorenzo Cortinovis, 57 anni di Grumello del Monte, ora in carcere a San Vittore; Pietro Claudio Zenoni, 61 anni di Trescore, finito ai domiciliari; Alessandro Suardi, 59 anni di Albano, già in carcere per una tentata rapina a Brescia. Poi ci sono altri tre indagati, fra i quali una donna.

L'evasione in Slovenia era stata chiesta da Mattia Zambelli con una lettera codificata: doveva avvenire durante il trasporto in tribunale. Invece il blitz è fallito. Zambelli junior ed Eugenio Russo hanno ricevuto condanne pesanti.

Ora la banda, che prestava a tassi d'usura del 10% mensili cifre da 20 mila a 500 mila euro, sembrava stesse progettando il rapimento di una delle sue vittime, rea di non voler più pagare: lo volevano gettare nel lago.

Nella conferenza stampa gli inquirenti hanno denunciato un atteggiamento omertoso delle vittime dell'usura e una scarsa collaborazione, se non reticenza, della gente della zona. Segno questo, secondo la Procura, della grande influenza della banda, e degli Zambetti in particolare, nell'area della Val Cavallina.

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