Forza Italia lancia Tentorio
Il sindaco: vittoria dietro l’angolo

Cinque anni e zero scaramanzia. «La vittoria è dietro l’angolo»: parola di un Franco Tentorio carico a mille davanti alla platea della rediviva Forza Italia. In 500 riempiono l’auditorium di piazza della Libertà, tra bandiere al vento e parata di assessori e pezzi da 90 azzurri.

Cinque anni e zero scaramanzia. «La vittoria è dietro l’angolo»: parola di un Franco Tentorio carico a mille davanti alla platea della rediviva Forza Italia. In 500 riempiono l’auditorium di piazza della Libertà, tra bandiere al vento e parata di assessori e pezzi da 90 azzurri.

Il sindaco uscente al bis ci crede: «Dobbiamo solo fare ancora un passo, io ci credo: crediamoci tutti insieme» scandisce al termine di un intervento modello cuore in mano. Con ringraziamento ad assessori, consiglieri, partito (che non sarebbe manco il suo, ma pazienza: «Mi avete regalato una giornata indimenticabile») e financo alleati.

Compreso quel Ncd che al capitolo coalizione resta ancora sull’Aventino, e che non suscita comunque grandi simpatie negli ex compagni di viaggio del Pdl, ora tornati nel format Forza Italia. «Qui non c’è solo marketing, ma un partito di gente di cuore e di militanti» scandisce il consigliere regionale Alessandro Sorte in apertura di manifestazione, replicando a distanza alle recenti dichiarazioni di Angelo Capelli. Ultimo segretario del Pdl e ora primo del Ncd.

«Siamo pronti a vincere con il buongoverno di Tentorio e del centrodestra» prosegue Sorte: «E c’è anche l’entusiasmo di poter rilanciare a Bergamo il partito ». Presente in forze con facce di oggi e di ieri e ospiti d’eccezione. O meglio, un trio di eurocandidate in cerca di voti: Lara Comi, Licia Runzulli e Susy De Martini. Più il ritorno di Mariastella Gelmini nelle vesti di coordinatore regionale: «Forza Italia è unita, la vittoria dipende da tutti noi: Bergamo è un esempio straordinario di buon governo da portare con orgoglio e fiducia. Questo è il modo del centrodestra di governare».

Poi cita le parole del sindaco: «Ha chiesto un cambio di marcia: ce n’è da vendere.. Chiediamo di finire il lavoro iniziato: 5 anni non bastano per fare quello che vorremmo». E attacca Bruni: «Non ci ha lasciato nulla d’avviato». Gli fa eco il capogruppo a Palafrizzoni Giuseppe Petralia: «Ora dobbiamo dare un sogno alla città: i primi 5 anni sono serviti a mettere a posto le cose, nei prossimi voliamo».

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