L’EcoLab, giovedì il gran finale
La vera sfida comincia adesso

E ora, la parola ai candidati. A quelli che si cimenteranno alle prossime amministrative giovedì consegneremo un memorandum, un’agenda scritta dalla città per la città: contiene le indicazioni emerse in un anno di lavoro de L’Eco Lab.

E ora, la parola ai candidati. A quelli che si cimenteranno alle prossime amministrative domani consegneremo un memorandum, un’agenda scritta dalla città per la città: contiene le indicazioni emerse in un anno di lavoro de L’Eco Lab, e soprattutto quelle che sono emerse come priorità in ogni singolo modulo. Dalla mobilità al sociale, passando per l’urbanistica, la bellezza l’ecologia.

Giovedì l’appuntamento è dalle 20,45 al Centro Congressi Giovanni XXIII per la serata conclusiva de L’Eco Lab, il percorso che L’Eco di Bergamo ha voluto intraprendere dall’ottobre 2012 con l’obiettivo di delineare insieme le linee guida di Bergamo in un’ottica smart: un viaggio che ci ha visto fianco a fianco ad Ipsos e all’Università in un percorso che ha coinvolto tutti i media del gruppo Sesaab. Dall’edizione cartacea del giornale a quella on line, passando per radio e televisione e con al centro un blog dedicato, dove si è sviluppato il dibattito sui grandi temi che abbiamo proposto nei 5 moduli che hanno scandito l’anno di (intenso) lavoro.

Sul palco ci saranno il direttore de L’Eco di Bergamo, Giorgio Gandola, Nando Pagnoncelli, presidente ed amministratore delegato di Ipsos, Piera Molinelli, prorettore delegato all’Orientamento universitario e Michele Vianello, tra i massimi esperti di Smart communities. La serata sarà condotta da Max Pavan (in diretta su Bergamo Tv) e avrà come ospite d’eccezione l’attore Eugenio De Giorgi, che indosserà i panni del suo celebre Arlecchino. Sarà un’occasione per ripercorrere il lavoro fatto e confrontarsi sulle proposte dei bergamaschi per una città migliore e bella: questa è in sintesi il pensiero-chiave delle smart city.

In un anno di confronto a tutto campo abbiamo perseguito lo scopo di scrivere (non dettare) insieme un’agenda delle scadenze più impellenti: le sfide da vincere ad ogni costo. «Con l’aiuto di tutti volevamo incoraggiare il sorgere di un’ideale di città, in linea con le cosiddette smart cities che l’Unione europea ha individuato quale modello di riferimento per lo sviluppo urbano dei prossimi decenni, e nello stesso tempo far conoscere ai lettori temi e punti di vista a quel tempo inediti e oggi, grazie anche al nostro impegno, decisamente più sentiti e discussi. Per arrivare a ciò che sta a cuore a tutti, il futuro» si legge nella pubblicazione che consegneremo ai candidati alle amministrative e ai presenti domani. E che troverete in omaggio con L’Eco in vendita nel capoluogo e nell’hinterland. Perché la scala che abbiamo scelto per immaginare la città del 2035 (e oltre) è quella della Grande Bergamo, ben più ampia degli stretti confini amministrativi del capoluogo.

Il confronto ha così riguardato temi assolutamente bollenti quali la mobilità e l’urbanistica, per arrivare all’ecologia e alla bellezza: concetti assolutamente correlati, per non dire conseguenti. Tutto nell’ottica di un ascolto continuo: quello della città, dei suoi bisogni e – perché no – anche dei sogni. Senza però volare troppo alto, perché non è più tempo di opere faraoniche, quanto di interventi mirati e in grado di dare davvero a Bergamo un volto nuovo . In questo, chi ha accettato di mettersi in gioco in questo percorso è stato davvero molto realista: pochi voli pindarici e davvero molta concretezza. Tante proposte per arrivare ad un solo risultato, quello esemplificato dall’ultimo modulo del percorso, la città abitabile. Fatta di relazioni, sogni e sfide sempre nuove: una città, tante città, insomma. Quella che L’Eco Lab presenterà domani sera, nell’ultima tappa di un viaggio. O nel primo di uno nuovo.n 
D. N.

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