L’EcoLab, sei proposte in campo
per la mobilità di una città smart

La città smart è mobile, in ogni senso. Lo testimonia il grande successo di quello che è stato il primo tema della lunga avventura de L’EcoLab, la mobilità appunto. Un percorso lungo quasi 2 mesi che si è concluso con la presentazione di 6 proposte.

La città smart è mobile, in ogni senso. Lo testimonia il grande successo di quello che è stato il primo tema della lunga (un anno) avventura de L’Eco Lab, la mobilità appunto. Un percorso lungo quasi 2 mesi che si è concluso con la presentazione di 6 proposte individuate come prioritarie dai bergamaschi.

Quale ha avuto la meglio? Lo scopriremo giovedì dalle 20,45 al Centro Congressi Giovanni XXIII, in occasione della presentazione dei risultati finali de L’Eco Lab. Sul palco ci saranno il direttore de L’Eco di Bergamo, Giorgio Gandola, Nando Pagnoncelli, presidente ed amministratore delegato di Ipsos, Piera Molinelli, prorettore delegato all’Orientamento universitario e Michele Vianello, tra i massimi esperti di Smart communities. La serata sarà condotta da Max Pavan (in diretta su Bergamo Tv) e avrà come ospite d’eccezione l’attore Eugenio De Giorgi, che indosserà i panni del suo celebre Arlecchino.

Le corsie preferenziali a termine

Ma torniamo alla mobilità e alle proposte emerse nel primo modulo de L’Eco Lab, tutte decisamente concrete, come del resto è stato l’approccio a questo percorso. L’obiettivo non era scrivere un libro dei sogni fatto di opere faraoniche, ma un’agenda condivisa per la Bergamo del 2035, e oltre. Tutto è quindi partito dall’osservazione del quotidiano, dai problemi che attanagliano la città, e il traffico l’ha ovviamente fatta da padrone.

Per questo motivo si è parlato di corsie preferenziali, ma non nel senso tradizionale del termine, consapevoli delle oggettivi difficoltà e dei limiti fisici di Bergamo. Impensabile, quindi, lavorare su corsie permanenti, il che non esclude una loro temporizzazione e reversibilità. Permetterne cioè l’uso in determinate fasce orarie e direzioni: in ingresso la mattina, in uscita la sera.

Il treno in città e la mobilità dolce

C’è anche il tema della mobilità dolce e dell’uso della bicicletta: da incentivare secondo i bergamaschi, che chiedono a gran voce il potenziamento di un servizio di successo come il bike-sharing. Ma muoversi vuol dire anche essere informati, e qui le note si fanno dolenti, perché l’assenza di sistemi idonei di infomobilità è sotto gli occhi di tutti. Anche dei bergamaschi, che hanno chiesto a gran voce la collocazione di pannelli che indichino la disponibilità di posti auto nei parcheggi, così come i tempi di percorrenza degli autobus ed eventuali problemi di traffico.

Capitolo Città Alta, altro nervo scoperto: dopo risalite interne od esterne alla Mura, la soluzione proposta dai bergamaschi è di quelle decisamente pragmatiche, ovvero il potenziamento della rete di trasporti pubblici unitamente ad una progressiva chiusura al traffico privato.

E che ci sia una certa qual predisposizione nei confronti del pubblico è confermato dalla richiesta di un utilizzo di tipo metropolitano della ferrovia Ponte San Pietro-Albano Sant’Alessandro. Che prende le mosse dalla mancata realizzazione della fermata a servizio dell’ospedale, ma che si amplia fino ad ipotizzare un vero e proprio servizio metropolitano.

Chiusura con le merci, per le quali (aspettando Porta Sud) si propone la realizzazione di un polo d’interscambio in zona scalo merci, alleggerendo così la pressione sul centro storico. Sei proposte, una vincitrice: giovedì il responso.

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