L’Istat: cambia il calcolo del Pil
Dal 2014 anche le attività illegali

Tutti i Paesi Ue, compresa l’Italia, inseriranno «una stima nei conti (e quindi nel Pil)» delle attività illegali, come «traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)». La novità sarà inserita a partire dal 2014.

Tutti i Paesi Ue, compresa l’Italia, inseriranno «una stima nei conti (e quindi nel Pil)» delle attività illegali, come «traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)». La novità sarà inserita a partire dal 2014 nei conti, in coerenza con le linee Eurostat. Lo rileva l’Istat.

Il 2014 segna il passaggio «a una nuova versione delle regole di contabilità», tanto in Italia come in gran parte dei Paesi Ue. Il cambiamento interesserà anche il Pil, Prodotto interno lordo.

Lo comunica l’Istat, spiegando che le spese per ricerca e sviluppo saranno considerate investimenti e non più costi, un cambiamento che «determina un impatto positivo» anche sul Pil. L’aggiornamento potrebbe portare per l’Italia, si stimava a gennaio a Bruxelles, a una revisione al rialzo del livello del Pil tra l’1% e il 2%.

Si tratta di una novità che rientra nelle modifiche condivise a livello europeo e connesse, evidenzia l’Istat, al «necessario superamento di riserve relative all’applicazione omogenea tra Paesi Ue degli standard già esistenti».

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