Lombardia: record di incidenti
A Bergamo 3.012 in un anno

Crescono i morti sulle strade della Lombardia, regione che detiene il triste primato in Italia: 35.398 incidenti, 540 morti e 48.759 feriti. I dati si riferiscono al 2012. In Italia òla situazione migliora, mentre a Bergamo sono stati 3.012 gli sconti, 54 i decessi e 4.159 gli infortuni.

Crescono i morti sulle strade della Lombardia, regione che detiene il triste primato in Italia: 35.398 incidenti, 540 morti e 48.759 feriti. I dati si riferiscono al 2012.

A Milano gli incidenti sono stati 16.190, con 129 morti e 21.681 feriti, a Brescia rispettivamente 3.310, 89 e 4.790. Un po’ meglio Bergamo: 3.012 gli sconti, 54 i decessi e 4.159 gli infortuni.

Carlo Edoardo Valli, presidente Aci Milano, presentando gli ultimi dati ha invitato a lavorare con decisione per la prevenzione. In un quadro generale in cui anche quest’anno è confermato, a livello nazionale, dai dati Aci Istat, il trend discendente del numero di incidenti stradali, morti e feriti, la Lombardia offre uno scenario in cui emergono valori discordanti.

Rispetto all’anno precedente, infatti, nel 2012 è cresciuto a livello regionale il numero di morti: si è passati da 532 a 540 vittime della strada. Di contro si è registrato un minor numero generale di incidenti (si è scesi da 37.130 a 35.398) e di feriti (da 50.838 a 48.759).

Analoga situazione ha interessato la provincia di Milano: aumentati i morti (dai 107 del 2011 ai 129 del 2012), diminuiti gli incidenti (da 17.065 a 16.190) e i feriti (da 23.036 a 21.681). Fa eccezione in Lombardia la provincia di Monza Brianza che ha registrato una generale diminuzione: nel 2011 vennero contati 2.741 incidenti con 28 morti e 3.631 feriti, nel 2012 vi sono stati invece 2.655 incidenti con 21 morti e 3.608 feriti.

«L’annuale presentazione dei dati della sinistrosità è sempre un forte colpo alla stomaco - ha commentato Valli - . Passi in avanti in materia di prevenzione dell’incidentalità stradale sono stati indubbiamente fatti nel corso degli anni, ma i tragici numeri rimangono un monito per tutti noi che operiamo nel campo della mobilità. Bisogna continuare a lavorare con decisione: migliorare ulteriormente la rete infrastrutturale, garantendo buone progettazioni e manutenzioni delle pavimentazioni, della segnaletica, dell’illuminazione, ecc., sollecitare la repressione dei comportamenti scorretti, perfezionare la formazione e l’aggiornamento dei conducenti, promuovere un’efficace educazione stradale nelle scuole».

Tutti i dati nell’allegato

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