Ludopatia, presentata la legge
«Bergamo terza provincia»

«Questo incontro dimostra come Bergamo e il suo territorio siano un vero modello nel contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo». Presentata a Bergamo la legge regionale per contrastare la ludopatia. La nostra è la terza provincia in termini di dipendenza.

«Questo incontro dimostra come Bergamo e il suo territorio siano un vero modello nel contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo. Istituzioni, Curia, mondo dell’associazionismo e del volontariato stanno lavorando fianco a fianco per un obiettivo comune e sanno di poter contare su uno strumento valido come la legge regionale contro le ludopatie». Così l’assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, durante il suo intervento al seminario sulla legge sulla Ludopatia, giovedì 3 aprile nella sede territoriale di Bergamo.

Si tratta del primo ciclo di incontri organizzato dall’assessore al Territorio, team leader per la Giunta sul tema ludopatie, che toccherà nelle prossime settimane tutte le province lombarde: lunedì a Brescia, mercoledì a Cremona e giovedì a Pavia sono i prossimi appuntamenti.

«Una legge - ha proseguito la team leader della legge regionale di contrasto al gioco d’azzardo patologico e alle ludopatie - che, va ricordato, è stata votata all’unanimità da tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale e che è quindi la legge di tutti. Spiace constatare che altrove - ha ammesso l’assessore Beccalossi - anche un tema che causa problemi gravissimi a migliaia di persone sia utilizzato strumentalmente per sterili polemiche».

«Ogni giorno - ha continuato l’assessore al Territorio - arrivano ai miei uffici richieste di aiuto da parte di sindaci e rappresentanti del mondo del volontariato, che, sul proprio territorio, cercano di contrastare l’apertura di nuove sale. Ora tutti questi soggetti dispongono finalmente di uno strumento normativo efficace, per evitare il proliferare di questa piaga sociale, con regolamenti che fissano la distanza dai luoghi sensibili per l’installazione di nuove macchinette, un pacchetto sulle attività di prevenzione e cura della malattia, incentivi fiscali per i gestori che decideranno di disinstallare le slot dai loro locali». Inoltre, ha proseguito l’assessore, «abbiamo fortemente voluto coinvolgere i giovani, che rappresentano una categoria ad altissimo rischio, lanciando un concorso nelle scuole superiori e professionali, con cui verrà scelto il logo regionale che potranno esporre i gestori fieramente no slot».

L’assessore ha anche sottolineato gli aspetti peculiari del fenomeno: «L’elemento più preoccupante è che colpisce anche i giovani: se nessuna fascia di età ne è totalmente esente, dallo studio risulta che gli uomini sono maggiormente soggetti a questa dipendenza». Con Bergamo terza provincia: «Da questo rapporto - ha spiegato - si evince anche che Bergamo è la terza provincia all’interno del territorio lombardo in termini di dipendenza, e che qui negli ultimi due anni, dal 2010 al 2012, si è registrato un aumento del 70 per cento, mentre a Milano addirittura del 400 per cento. Sono dati che ci devono veramente far riflettere».

«Un altro aspetto da considerare, come per tutte le dipendenze - ha concluso l’assessore Beccalossi - è che la ludopatia ha dei costi sociali elevati proprio perché ha effetti sulle famiglie e sulla società. Spesso poi in periodi di crisi - ha ammesso - si pensa che il gioco d’azzardo possa risolvere tutti i problemi, e quindi immancabilmente si assiste ad un aumento esponenziale di questo tipo di fenomeno».

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