Monito Usa: c’è il rischio che Mosca usi le armi chimiche. Attesa per l’incontro Lavrov-Kuleba in Turchia

Ancora trattativa: giovedì 10 marzo è in programma in Turchia l’incontro promosso da Erdogan tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, Lavrov e Kuleba. In giornata il presidente turco sentirà Biden.

Kiev è pronta alla «soluzione diplomatica» e a discutere la richiesta russa di neutralità ma non cederà «un solo centimetro» di territorio, afferma lo staff di Zelensky. Mosca chiede invece che i colloqui tengano conto del fatto che «le repubbliche di Donetsk e Lugansk sono stati sovrani e indipendenti» e devono essere riconosciute come tali.La vicepresidente americana Harris è oggi in Polonia per incontrare presidente e premier.

Nella notte ancora bombardamenti

Intanto un bombardamento nella notte da parte della forze armate russe ha colpito un edificio residenziale vicino alla città di Kharkiv causando quattro morti, di cui due bambini. Lo riferisce la Bbc citando i Servizi di emergenza statale dell’Ucraina. L’attacco ha colpito il villaggio di Slobozhanske, nel sud-est del paese. I Servizi di emergenza statale fanno sapere anche che nell’attacco è stata ferita una bambina di 5 anni, portata d’urgenza all’ospedale. I soccorritori continuano le operazioni di ricerca per estrarre i corpi dalle macerie.

I raid aerei russi sono continuati nella notte, alcuni hanno colpito due ospedali ed una centrale elettrica nella città di Zhytomyr, a ovest di Kiev.

«Armi chimiche, tutti dovremmo stare in allerta»

L’attenzione e la preoccupazione continuano e si amplificano dopo il monito, tanto estremo quanto inquietante, della Casa Bianca secondo cui non è da escludere il rischio che la Russia «usi armi chimiche» in Ucraina. In un post su Twitter nel quale respingeva come «falsità» le affermazioni del ministero degli Esteri russo secondo cui gli Usa stanno sviluppando armi chimiche e biologiche in Ucraina al confine con la Russia, la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha infatti sottolineato che «tutti dovremmo stare allerta rispetto all’uso di armi chimiche da parte della Russia o aspettarci che Mosca le usi per creare un pretesto, è uno schema chiaro».

Zelensky: «Crimine di guerra»

Questo mentre l’Ucraina continua a bruciare e il presidente Volodymyr Zelensky torna a urlare la sua rabbia: «E’ un crimine di guerra», dice, «è la prova definitiva che è in corso il genocidio degli ucraini» incalza; quindi si rivolge ancora una volta agli europei e ammonisce: «Non potrete dire di non aver visto cosa è accaduto agli ucraini, cosa è accaduto ai residenti di Mariupol!». Anche questa notte sono cadute le bombe, con aerei russi hanno condotto raid sul nord-est dell’Ucraina, in particolare sulla città di Okhtyrka, nella regione di Sumy, dove si contano almeno tre morti, un 13enne e due donne. Così Zelensky spera nei corridoi umanitari, ricorda che sono circa 35mila i civili evacuati nella giornata di ieri e auspica che le operazioni di evacuazione possano proseguire anche oggi, con l’apertura di altri tre corridoi umanitari: da Mariupol, assediata da nove giorni, da Volnovakha nel sud-est e da Izioum nell’est.

Russia sempre più sola

Giorno dopo giorno poi va ancora allungandosi la lista delle aziende che lasciano la Russia in reazione all’operazione militare lanciata da Mosca in Ucraina ormai oltre due settimane fa e gli ultimi marci in ordine di tempo sono conosciutissimi: le giapponesi Sony e Nintendo, ma anche le birre Carlsberg e Heineken, fino agli scavatori di Caterpillar . In fine al Congresso degli Stati Uniti la Camera dei rappresentanti ha adottato un nuovo bilancio che include un’enorme dotazione di quasi 14 miliardi di dollari per la crisi ucraina.

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