Orio, aeroporto made in Lombardia
E 2 passeggeri su 3 sono under 44

La fotografia dell’aeroporto: il 68,5 % dei passeggeri è italiano e il 71,4 origina dalla Lombardia, dove risiede il 37%. Per quanto riguarda la fascia d’età, la metà è compresa tra i 25 e i 44 anni, dato che sale al 63,5 se consideriamo gli under 25. Il motivo principale del viaggio è la vacanza o il turismo.

Il 68,5% dei passeggeri che utilizzano l’aeroporto di Orio al Serio è italiano: lo rivela la fotografia che Sacbo ha scattato in questi mesi. Italiano e lombardo: il 71,4% dei passeggeri originanti dall’area di riferimento è della nostra regione. L’8% veneto, il 7,3 piemontese e il 6% emiliano-romagnolo.

Se invece si analizza il traffico nel totale, il 37% dei passeggeri transitati è residente in Lombardia: 3.316.819 a fronte degli 8 milioni 964.376 del 2013, nuovo record assoluto di uno scalo cresciuto del 615% nel decennio 2002-2013, passando dalla 16ª alla 4ª posizione. Record che non verrà superato nel 2014, considerando le 3 settimane di trasloco forzato a Malpensa per il rifacimento della pista.

Il 47,3% dei passeggeri si muove su Orio per motivi di vacanza o turismo, il 29,4 per affari e il restante 27,8 per motivi di famiglia, salute e studio. Per quanto riguarda la fascia d’età, la metà è compresa tra i 25 e i 44 anni: il 30% tra i 25-34 e il 22,2 tra i 35 e i 44 anni. L’11 % ha invece un’età compresa tra i 18 e i 24 anni, dato che sommato allo 0,3 degli under 18 porta ad un dato complessivo del 63,5% dei viaggiatori sotto i 44 anni. Quasi 2 su 3.

Capitolo stranieri: gli inglesi sono i più numerosi, con il 18,3%, seguiti dagli spagnoli al 16, dai tedeschi e dai polacchi al 6,9. Nel complesso sono rappresentate la maggiori nazioni europee con l’eccezione della Franca. E c’è pure un 6% di passeggeri extra Ue. Nella stagione estiva in corso, sono ben 105 le città raggiungibili da Orio al Serio, 93 straniere. Le compagnie operanti sono 13, i collegamenti 119.

Secondo i parametri internazionali ottenuti da vari studi universitari, l’indotto indiretto è stimabile fino a 1.000 posti ogni milione di passeggeri o 100 mila tonnellate di merce: da aggiungere ai 3.700 addetti diretti.

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