Pericolo valanghe elevato:
quattordici sfollati a Ludrigno

Finché si è potuto si è cercato di evitarlo. Ma alla fine lo sgombero si è reso necessario: troppo elevato il rischio di valanghe. Così 14 persone (tra cui quattro bambini), su ordinanza del sindaco Alberto Bigoni, hanno dovuto lasciare le loro case nella contrada di Ludrigno.

Finché si è potuto si è cercato di evitarlo. Ma alla fine lo sgombero si è reso necessario: troppo elevato il rischio di valanghe. Così 14 persone (tra cui quattro bambini), su ordinanza del sindaco Alberto Bigoni, hanno dovuto lasciare le loro case nella contrada di Ludrigno.

Un carico di neve come si registra in questi giorni non si verificava da molti anni sulle montagne bergamasche. Anche nella nottata tra martedì 4 e mercoledì 5 febbraio dai 1.200 metri di quota in su è nevicato. Oltre venti centimetri di neve fresca si sono così depositati oltre i 1.400 metri sullo strato già al suolo, dove lo spessore del manto bianco, ai 2.000 metri di quota, supera ormai, ovunque, i tre metri.

E anche ieri, salvo qualche pausa, pioggia e neve hanno imperversato nelle alte valli. Il tutto condito dal pericolo valanghe che incombe da giorni su diverse località. E in modo particolare sulla contrada di Ludrigno di Ardesio, dove ieri sera, su ordinanza del sindaco Alberto Bigoni, sono state fatte sgombrare alcune famiglie della località: quattordici persone (tra le quali quattro bambini), le cui case si trovano nella direttrice di un ramo secondario, ma da sempre pericoloso, della valanga del Monte Secco.

Fumavano ancora, ieri mattina, i camini delle case di Ludrigno che potrebbero essere investite dalla valanga che scende dai ripidi pendii del Monte Secco e del Vaccaro e che ha, in buona parte, già colmato il canale del Vendulo (la neve è scivolata a valle dai pendii sud del Monte Secco, mentre ancora incombente è il distacco di masse nevose dai canali volti ad est e a nord della montagna).

Il sindaco Bigoni: «Quanto temevamo è successo. Per tutta la giornata abbiamo tenuto gli occhi puntati alla montagna, avvolta da fitte nebbie e dove ha continuato a nevicare. Situazione che, a nostro avviso, ha accresciuto il pericolo di discesa a valle della temuta valanga, che già in passato ha provocato morti e rovina a Ludrigno. Da qui l’ordinanza di sgombero».

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