Processo ultrà il giorno dopo
Botta e risposta Bruni-Belotti

Tanto rumore per nulla? Il giorno dopo l’udienza preliminare che ha di fatto escluso dal processo agli ultrà il capo d’accusa più pesante, quello per associazione a delinquere, torna d’attualità anche la polemica che, all’incirca un mese fa, aveva tenuto banco in Consiglio comunale.

Tanto rumore per nulla? Il giorno dopo l’udienza preliminare che ha di fatto escluso dal processo agli ultrà il capo d’accusa più pesante, quello per associazione a delinquere, torna d’attualità anche la polemica che, all’incirca un mese fa, aveva tenuto banco in Consiglio comunale con l’ordine del giorno presentato dalle opposizioni affinché il Comune si costituisse parte civile.

Documento che aveva suscitato un duro faccia a faccia tra l’ex sindaco Roberto Bruni primo firmatario dello stesso ordine del giorno e Daniele Belotti consigliere leghista coinvolto nell’inchiesta e ieri di fatto uscito dal procedimento penale. Erano volate parole grosse e, alla fine, la richiesta avanzata dalle minoranze non era passata.

Aveva prevalso, infatti, la linea dell’amministrazione comunale e cioè quella ribadita dal sindaco Franco Tentorio secondo cui «il Comune non si era mai costituito parte civile per il solo danno morale», ragion per cui la Giunta aveva deciso di non discostarsi dalla prassi adottata fino a quel momento.

Qual è ora la posizione dei protagonisti di quell’animato dibattito? «Non cambia una virgola – ribadisce Roberto Bruni – . Già in aula avevo augurato a Daniele Belotti un esito positivo della vicenda giudiziaria in cui era coinvolto, ma la costituzione a parte civile allora ci stava eccome. In ballo c’era un’ipotesi di reato che ne dava pieno titolo all’amministrazione comunale, con precedenti in grado di avvalorare questa ipotesi. Adesso, caduta la contestazione, non ci sarebbe alcun motivo di chiederlo, ma in quell’occasione si era deciso a scatola chiusa».

«Alla luce delle disposizioni del giudice per l’udienza preliminare - è la replica di Daniele Belotti - ribadisco con forza che marchiare a fuoco un’intera curva col danno d’immagine legato a un reato come l’associazione a delinquere avrebbe rappresentato un precedente gravissimo. Regalerò a Bruni il film “L’altra faccia della curva” dove in un’ora di riprese si può cogliere il vero volto della Nord».

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