Tre sindaci a confronto su BgTv
«Orio deve avere un limite»

Porta Sud, l’aeroporto, i Riuniti, il nuovo stadio fino alla sicurezza e alle amministrative, ormai alle porte. Un’ora e mezzo di confronto a tutto campo con gli ultimi tre sindaci della città. È successo martedì sera 28 gennaio di «Bergamo in diretta», in onda su Bergamo Tv.

Porta Sud, l’aeroporto, i Riuniti, il nuovo stadio fino alla sicurezza e alle amministrative, ormai alle porte. Un’ora e mezzo di confronto a tutto campo con gli ultimi tre sindaci della città. Ospiti martedì sera 28 gennaio di «Bergamo in diretta», in onda su Bergamo Tv per la prima volta dai nuovi studi di Palazzo Rezzara, gli ex primi cittadini Cesare Veneziani e Roberto Bruni e l’attuale inquilino di Palafrizzoni, Franco Tentorio.

Si parte dalle prossime elezioni. «Partecipereste alla sfida elettorale?» chiede Massimo Sonzogni, in studio con il vicedirettore de L’Eco di Bergamo Franco Cattaneo e Dino Nikpalj. «Per farla la farei, ma poi....», risponde per primo Veneziani che ha guidato il Comune dal 1999 al 2004. «Io ho deciso di non farla» taglia corto Bruni. Tentorio, stuzzicato a ufficializzare la ri-discesa in campo, glissa e si rivolge ai due predecessori, seduti accanto: «Sarebbero due avversari tra i più bravi».

Finora a Bergamo è sempre stata un’alternanza di centrodestra e centrosinistra. «Il fatto che Veneziani e Bruni che hanno lavorato bene non sono stati riconfermati, è la conferma che i miei cittadini sono severi nel giudizio» sottolinea Tentorio. A lui, Veneziani – che poco prima ha raccontato di aver incontrato la Carnevali in seggiovia e di averle suggerito di preferire la corsa a sindaco di Bergamo allo scranno a Roma, «dà molte più soddisfazioni» – rivolge il consiglio di «riprovarci». E aggiunge: «Se poi Bergamo vuole l’alternanza non è un problema. I sindaci devono fare la staffetta e le scelte importanti devono essere condivise». Cosa che, a dire il vero, si è verificata poco nella storia amministrativa della città. In genere le idee hanno una durata di cinque anni, poco per essere realizzate, il giusto per finire nel cestino. È andata così per la Tangenziale Est, opera faraonica portata avanti dalla Giunta Veneziani e cancellata da Bruni, quando si insediò nel 2004. Ricorda l’allora sindaco: «I lavori erano già stati assegnati, quando gli uffici ci segnalarono che il progetto esecutivo presentava un sacco di pecche e che c’erano le condizioni per risolvere il contratto con l’impresa che aveva vinto l’appalto. Ci siamo mossi di conseguenza». Un filo ci si è messa anche la politica. «Era un’opera che andava a pesare troppo sulle casse comunali, con quei soldi abbiamo fatto un piano e mezzo delle opere pubbliche».

Tocca poi a Porta Sud, il sogno inseguito da tutte e tre le amministrazioni. Un «progetto bipartisan» sottolineano tutti. «Doveva essere l’officina della Bergamo futura» rileva Veneziani. La società è stata liquidata nel dicembre scorso. L’attuale sindaco spiega «che al di là dello strumento societario in contrasto con la normativa, il progetto così non era più praticabile. I contatti con le Ferrovie continuano, ma dobbiamo aspettare che ci siano imprenditori interessati». Bruni non ha dubbi: «Non può essere un’operazione legata solo al mercato bergamasco». Sull’aeroporto tutti concordi: ci deve essere un limite allo sviluppo. «Abbiamo approvato un ordine del giorno in Consiglio che dice che le dimensioni dello scalo sono quelle corrette», rimarca Tentorio. Anche per Bruni «c’è un limite che non può essere superato». E sulle strategie future: «Bergamo deve decidere se guardare a est o al sistema milanese». Tentorio rimarca che «c’è stato l’input all’unanimità del Cda di Sacbo a trattare con Verona per avere la disponibilità di Montichiari».

Dall’aeroporto allo stadio. «Ora l’unica possibilità è che l’Atalanta si accordi per la ristrutturazione del Comunale. Il Parco dello sport era un progetto bellissimo, ma richiedeva un sacco di soldi», sottolinea ancora l’inquilino di Palazzo Frizzoni. Veneziani non è favorevole alla ristrutturazione: «Come la mettiamo con la sicurezza nella zona? Lo stadio va fatto altrove». Il finale della trasmissione è sulla sicurezza, tema caldissimo di questi tempi. Bruni attacca la Lega: «Quando c’ero io e succedeva qualcosa la colpa era sempre del sindaco. Ora per le spaccate in centro nessuno se la prende con Tentorio. Chiaro che c’è anche un problema di sottorganico delle forze dell’ordine e di magistrati. Se i processi non vanno a termine ne risente la sicurezza». Veneziani ricorda di aver messo «le prime telecamere che mettevano in collegamento le forze dell’ordine». Tentorio rimarca «che la sicurezza non è un tema di nostra competenza, ma siamo disponibile a collaborare. Incontreremo il prefetto, ma deve essere chiaro che i miracoli non li fa nessuno».

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